Magistratura contro governo. Durissime le parole del presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, parlando al Comitato direttivo dell’Associazione. “E’ arrivata “un’accusa pesantissima e gravissima che colpisce al cuore la magistratura”. Palamara a Notizie.com: “Non bisogna usare la magistratura per contese politiche”
Sabato rovente e non solo per colpa delle temperature che avvolgono l’Italia. Lo scontro maggioranza di governo -magistratura, arriva proprio oggi, a toccare livelli altissimi. Sono di fuoco infatti le parole del presidente dell’ Anm Giuseppe Santalucia, pronunciate davanti al Comitato direttivo dell’Associazione e conseguenti alla nota, senza fonti precisate di Palazzo Chigi, dopo i casi Santanchè-Delmastro.
E ieri la fiamma era arsa altrettanto forte, dopo che il Corriere della Sera aveva dato notizie della presunta violenza sessuale commessa dal 21enne figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusato da una coetanea di Milano. Cosa ha detto dunque il presidente Santalucia? “Dal governo e’ arrivata “un’accusa pesantissima e gravissima che colpisce al cuore la magistratura. Un attacco ancora piu’ insidioso perche’ lasciato a fonti anonime di Chigi. Una forma di delegittimazione e invece dal ministro mi sarei aspettato un’indagine immediata o un intervento per eliminare un clima di sospetti”.
Prosegue Santalucia nel suo intervento: “La magistratura non ha alcuna voglia di alimentare lo scontro, ma quando il livello dello scontro si alza, non possiamo stare in silenzio perche’ il nostro silenzio sarebbe l’impacciato mutismo di chi non sa reagire con fermezza e con garbo a una politica muscolare del governo nei confronti di un organo di garanzia quale siamo noi. Sarebbe un arretramento e noi non arretriamo quando si tratta di difendere i valori della Costituzione”. E ha aggiunto ancora: “Noi siamo lontani dal potere e dalle fazioni politiche, la prima forma di garantismo e’ avere rispetto delle prerogative delle istituzioni, come la nostra che e’ fondamentale. Se si e’ garantisti dileggiando le istituzioni non possiamo guardare a questo ‘garantismo’ con rispetto”. Infine il presidente dell’Anm dice: “Io chiedo con rispetto e umiltà al governo e alla maggioranza di cambiare passo, non si puo’ andare a una riforma costituzionale con questo passo, come una risposta reattiva a un provvedimento fisiologico di un giudice che non piace perche’ colpisce qualcuno che e’ al governo. Non e’ il modo per impostare una discussione sulle riforme costituzionali.
Le parole di Sanatalucia, arrivano qualche minuto dopo l’intervista rilasciata in esclusiva a Notizie.com dall’ex magistrato Luca Palamara. Due giorni fa in Cassazione era arrivato il proscioglimento dalle accuse di rivelazione d’ufficio in concorso con l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio. A Palamara abbiamo chiesto di commentare quanto accaduto e sta accadendo, dopo l’informativa in Senato della ministra Santanchè e della notizia di imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Delmastro.
Il caso Santanchè, il caso Delmastro, il caso figlio del presidente del Senato. Tre vicende distanti tra di loro, ma accomunate da un unico fattore. Senza entrare nei risvolti giudiziari o nelle inchieste giornalistiche, dottor Palamara come commenta l’ennesimo scontro che si consuma tra forze di maggioranza e opposizione di governo, come tra maggioranza e magistratura?
“Deve essere chiaro: un conto è il merito delle vicende, un conto è ciò che è oggetto di strumentalizzazione politica. E’ compito dei giudici analizzare i fatti. Il tema che io invece ho posto da tempo è che in questa fase, che in realtà va avanti da almeno 30 anni, la magistratura viene usata per vicende politiche. E in questo senso i casi Delmastro e Santanchè sono esplicativi. Pensiamo ad esempio alle parole della segretaria dem Elly Schlein, può capitare che all’interno di un processo penale non venga notificata all’indagato la notizia della proroga dell’atto”.
Quindi quado in aula la ministra Santanchè ha sostenuto di non essere a conoscenza di essere stata formalmente indagata ha detto la verità?
“La dichiarazione della ministra Santanchè è tecnicamente corretta… a meno che non si faccia ricorso a determinate procedure da parte degli avvocati che in questo caso difendono la titolare del dicastero al Turismo. Ma qui entriamo in tecnicismi troppo specifici. Insomma la battaglia è politica e non bisogna usare la magistratura per le contese politiche. La mia sensazione è che ciò accada quando si è di fronte ad un’opposizione debole”.
Poi però la magistratura viene chiamata in causa…
“S’, ma non sposterei il problema solo sulla magistratura che viene usata per altri fini. E comunque la difesa corporativa arriva sempre dagli stessi nomi. In larga parte le dico che la magistratura non ha alcuna voglia di essere trascinata su questi terreni”.
E allora perchè la stessa magistratura quando viene palesemente o anche più velatamente attaccata non si difende con altrettanta veemenza?
“Perchè ci sarebbe bisogno di una magistratura maggiormente attrezzata…Fa sentire poco la sua “voce” perchè vuole legittimarsi attraverso le sentenze, nel lavoro svolto nelle aule dei tribunali. Ci vuole una presa di coraggio ulteriore, con una politica che sia in grado di decidere i reali problemi venuti fuori negli anni. Faccio un esempio preciso: la legge Cartabia doveva risolvere il rapporto dentro il Csm e invece non l0 ha fatto, non ci è riuscita!”
Spesso e magari in maniera inappropriata si usa la definizione giustizia ad orologeria…Frase fatta?
“Frase fatta sì, ma che trae spunto da situazione realmente accadute. Restiamo al presente e torniamo sulle vicende dalle quali abbiamo iniziato questa intervista, ultima in ordine di tempo quella che coinvolgerebbe il figlio del presidente del Senato. Ecco qua che si mettono insieme fatti e situazioni che sono funzionali a creare il caso politico… Se questo è il ragionamento che viene seguito, occorre chiedersi quale sia il metro comune. Ristabiliamo luoghi, ruoli, posizioni…”.
Ancora una domanda, non so se abbia voglia di sbilanciarsi. Sempre al netto della vicenda giudiziaria, il caso Santanchè come potrebbe finire? Crede che la ministra “cederà”?
“Mi limiterei a parlare di pressing politico. Al netto della vicenda giudiziaria appunto”.