In risposta alla nube mediatica che sta avvolgendo Daniela Santanchè, Falvio Briatore ha esposto la sua impressione sulla questione.
Le accuse e la bufera mediatica intorno a Daniela Santanchè proseguono, ma questa volta un suo vecchio amico si è schierato dalla sua parte, difendendo la condotta della ministra del turismo.
E’ stato l’imprenditore Flavio Briatore, durante un’intervista al Corriere della Sera, a tentare di mettere luce sulla questione Santanchè, entrando nei particolari delle accuse rivolte all’imprenditrice originaria di Cuneo.
Le conseguenze dell’inchiesta di Report sulle aziende della Santanchè, continuano a danneggiare l’immagine pubblica e politica del governo e Flavio Briatore è intervenuto in pubblica piazza, nel tentativo di riabilitarne il nome. Secondo il celebre imprenditore piemontese, la ministra del turismo, sua stretta amica da decenni, avrebbe commesso un grave errore nell’esporre le proprie ragioni in Parlamento: “Le avevo sconsigliato di riferire in Senato rispetto alla questione. L’ha fatto e cosa è successo? Niente. Chi non vuole capire non capisce. È come quando a me hanno sequestrato la barca: il video dell’operazione è pronto per il Tg delle 20, però, quando sei assolto in Cassazione dopo 12 anni, escono giusto due righe. Daniela, per fronteggiare i debiti, si è pure privata di una partecipazione al Twiga, un’azienda che va bene. Questo andrebbe apprezzato”.
Ricordiamo anche le parole della ministra, che aveva lanciato una frecciatina esplicita alle opposizioni indignate: “Le critiche più feroci vengono da molti che a volte hanno privatamente tutt’altro atteggiamento, perché fa piacere chiamare per andare o prenotare nei locali che ho fondato. E mi fermo qui per carità di patria”, ma su questo punto Briatore pare non essere al corrente “So per certo, so da lei, che non voleva dire che non pagano o chiedono sconti. Da noi vengono politici di destra, di sinistra, di centro e non è che dal colore del partito hanno un trattamento migliore o peggiore. Magari chiamano, fai la gentilezza di prenotare per loro, ma pagano tutti. Poi, se invito qualcuno, pago io. Ho lo sconto del 15%, ma lascio sempre il 15% di mancia”.
Briatore poi effettua una veloce analisi della situazione, dicendosi perplesso per la reazione dell’opinione pubblica e delle forze all’opposizione: “La conosco da quarant’anni, da quando, ragazzi, giocavamo a bocce a Cuneo. È stata sempre una gran lavoratrice. Poi, come per tutti gli imprenditori, le cose possono andare bene o meno bene. Io non capisco il problema: se sono i debiti verso lo Stato, li ha rateizzati. Ha messo a disposizione pure la sua casa: in un Paese normale le direbbero chapeau, qui si scatena un ambaradan mediatico”.