Una senatrice dell’Arizona, la repubblicana accanita sostenitrice di Trump Wendy Rogers, potrebbe essere incriminata con l’accusa di revenge porn per aver postato sui social alcune immagini hackerate
L’era dei social media ha portato con sé una nuova forma di comunicazione e di visibilità pubblica, ma anche una serie di sfide e rischi. Nel contesto dell’attuale panorama politico statunitense la senatrice repubblicana dell’Arizona Wendy Rogers si trova in queste ore nel mezzo di una controversia che potrebbe avere conseguenze legali significative. La sua ossessione di apparire sui social media e di trasformare ogni post in un messaggio politico potrebbe infatti costarle cara.
Rogers, nota sostenitrice di Donald Trump, è stata accusata di aver condiviso su Twitter una serie di foto che ritraevano completamente nudo il figlio del presidente degli Stati Uniti, Hunter Biden. La senatrice ha pubblicato le immagini ai suoi numerosi follower senza effettuare una verifica adeguata del contenuto del video allegato. I suoi legali sostengono che la Rogers non si fosse resa conto del contenuto delle immagini e che le abbia prontamente rimosse quando ne è stata informata. Anche la senatrice infatti ha spiegato che la sua intenzione era solamente quella di una critica politica verso Biden, ma si trova ora a dover affrontare l’accusa di “revenge porn”. Se l’accusa verrà formalizzata la senatrice potrebbe affrontare una serie di importanti conseguenze legali.
Le posizioni contraddittorie della Rogers e lo scandalo dei contenuti hackerati al figlio di Biden
Non è la prima volta che Wendy Rogers si trova nel bel mezzo di uno scandalo. Lo scorso anno è stata censurata dal Senato a causa di un discorso preparato per una conferenza di suprematisti bianchi. In quel discorso la senatrice aveva espressamente auspicato che i suoi nemici “finissero appesi alla forca“. Curiosamente la senatrice si è recentemente impegnata in prima linea per l’approvazione di una legge che vietasse ai minori di 18 anni l’accesso ai contenuti pornografici online. La sua stessa azione di condividere immagini sessualmente esplicite di Hunter Biden sta sollevando anche più di qualche interrogativo sulle sue reali intenzioni e sulla coerenza delle sue posizioni.
Il caso che coinvolge Hunter Biden, figlio del presidente Joe Biden, ruota attorno al suo pc dimenticato in un negozio di riparazioni nel Delaware. Da quel momento i contenuti presenti sul computer sono stati hackerati e utilizzati da gruppi conservatori per attaccare la Casa Bianca. Così tra le migliaia di foto e i video che sono stati trovati nel pc emergo alcune immagini scottanti di Hunter mentre si droga e fa sesso con prostitute in diverse città del mondo, anche qui in Italia a Roma. Ovviamente queste immagini hanno da subito generato scandali e polemiche.