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Politica

Giustizia, Gian Carlo Caselli a Notizie.com: “Le note anonime di Palazzo Chigi? Una strategia contro l’indipendenza della magistratura”

Published by
Luigia Luciani

“Le note anonime di Palazzo Chigi? Una strategia contro l’indipendenza della magistratura”. A dirlo in esclusiva a Notizie.com, Gian Carlo Caselli ex magistrato e saggista

Lo scontro tra maggioranza di governo e magistratura, prosegue anche oggi a colpi di note e dichiarazioni. “Sulla riforma della Giustizia abbiamo espresso riserve critiche, nessuna invasione di campo, no indebite interferenze. Non ci ergiamo a partito politico, parliamo del nostro settore”.

Gian Carlo Caselli a Notizie.com, foto Ansa

Sono le parole del presidente dell’ Anm Giuseppe Santalucia a Skytg24, che ha poi aggiunto: “Da parte nostra nessuna volontà di scontro, nè ce ne sarà nel futuro. Se poi pr scontro si intende esercitare un diritto di critica tecnica, l’equivoco non dipende da noi”. 

E su questo scontro, o presunto tale, abbiamo chiesto il parere di un noto ex magistrato e anche saggista. L’intervista in esclusiva a Notizie.com a Gian Carlo Caselli.

Giustizia, Gian Carlo Caselli a Notizie.com: “Note Palazzo Chigi? Strategia contro indipendenza della magistratura”

Gian Carlo Caselli a Notizie.com, foto Ansa

Dottor Caselli, passano i governi ma le situazioni si ripetono. I questi giorni, dopo i casi Santanchè e Delmastro, da Palazzo Chigi sono arrivate note che l’ Anm ha aspramente criticato. Qual è il suo pensiero al riguardo? Cosa pensa delle posizioni espresse dalla maggioranza di governo? 

“La mia convinzione è che sia stata una strategia contro l’indipendenza della magistratura. E dal mio punto di vista, tutto ciò tra origine da 3 casi in particolare”.

Quali casi? Ce li descriva…

“Primo caso: a marzo di quest’anno è evaso dai domiciliari, nonostante il braccialetto elettronico l’imprenditore russo Artem Uss, figlio del governatore di una regione siberiana. Ricordate la polemiche che ne nacquero? Il Ministro della giustizia, Carlo Nordio nei giorni successivi, ha chiesto di sottoporre ad azione disciplinare i magistrati milanesi, invadendo un campo di esclusiva competenza della giurisdizione (la ricostruzione del fatto e l’interpretazione della legge).  L’accusa di interferenza è sacrosanta.  Secondo caso: l’imputazione coatta decisa dal gip di Roma, in base ad una precisa norma di legge, nei confronti del pm,  con riferimento al  sottosegretario alla Giustizia Delmastro. Il gip ha respinto le richieste del pm di archiviazione. Terzo e ultimo caso: parliamo dell’ Eppo, ovvero della Procura europea un ufficio indipendente e decentrato dell’Unione europea, composto da magistrati che hanno la competenza di individuare, perseguire e rinviare a giudizio gli autori di reati a danno del bilancio dell’UE, come la frode, la corruzione o le gravi frodi transfrontaliere in materia di IVA”.

Come mai parliamo dell’Eppo?

“Perchè per quanto riguarda la sua struttura centrale, questa  prevende un rappresentate di ogni Stato membro …il ministro Nordio ha imposto “il suo” candidato, non quello che la procedura aveva indicato come numero uno. Quindi mettiamo insieme queste tre vicende e capiamo bene che la mia non è un’opinione, ma un’analisi oggettiva”.

E della separazione delle carriere invocata da questa maggioranza di governo che potrebbe essere inserita nella prossima riforma della Giustizia? 

“La separazione delle carriere, significa dipendenza del pm dal potere esecutivo. Ovvero fare quello che gli chiede il governo. La fine dl fatto dell’uguaglianza dei cittadini davanti la legge”. 

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Luigia Luciani