Il Presidente dell’Emilia-Romagna è risultato il governatore più apprezzato d’Italia. “Non faccio distinzioni di colore politico, lavoro per fare il meglio per i miei cittadini”
Stefano Bonaccini Presidente della regione Emilia-Romagna è risultato essere il Governatore più amato dagli italiani che lo hanno messo al primo posto della speciale classifica sul gradimento degli amministratori locali. “Un risultato che mi fa piacere ma che occorre guardare con distacco: non mi deprimo davanti alle critiche e non mi esalto quando ricevo degli apprezzamenti” ha detto Bonaccini nel corso dell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore questa mattina in edicola.
“Prendo questa vittoria come viatico per continuare a lavorare ancora più assiduamente, è un’iniezione di fiducia dopo l’alluvione di maggio“. Questa vittoria arriva dopo una sconfitta, forse quella più cocente in carriera per Bonaccini alle primarie del Pd che hanno visto trionfare la Schlein. Cosa significano questi risultati così radicalmente opposti, rappresentano la spaccatura che c’è tra il partito e il paese? “Sono cose ben distinte. Qui in Emilia-Romagna sono il presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato e non mi voterà mai. Quando si ricopre un incarico pubblico bisogna essere vicini a tutti, ecco perché nei miei rapporti con i sindaci della regione non faccio mai distinzioni di colore politico“.
Sul podio della speciale classifica oltre a Bonaccini figura anche Zaia, il governatore del Veneto con cui anche per ragioni logistico geografiche la sua Emilia-Romagna è in stretti rapporti. Questa vittoria significa anche una vittoria della sua regione sul vicino Veneto? “Siamo due regioni diverse con tanto in comune come il tessuto imprenditoriale forte fatto di piccole realtà capaci di eccellenza e innovazione con una propensione chiara all’export. Abbiamo entrambi un’industria turistica ed una sanità di primissimo livello, e poi collaboriamo spesso anche in questo caso senza badare alle appartenenze politiche. Penso che i nostri cittadini apprezzino questo approccio pragmatico e non ideologico“.
La sua Emilia-Romagna è stata duramente colpita dalle alluvioni di maggio. Un territorio devastato da pioggia e inondazioni che oggi a meno di due mesi di distanza si prova a riprendere grazie all’impegno di tutte le istituzioni chiamate a lavorare insieme. Ma è possibile che l’intervento di Bonaccini nel post alluvione possa averlo spinto sulla vetta di questa classifica? “Non saprei e comunque ne avrei fatto volentieri a meno. Il dato è che dopo l’alluvione, così come dopo il sisma di qualche anno fa la risposta dei miei cittadini è stata corale. Chiedo al Governo di non disperdere questa energia, ma mi sembra che il generale Figliuolo abbia capito tutto sin dai suoi primi incontri“. E ora cosa c’è nel futuro della sua regione? “Le priorità sono due. La prima ovviamente è la ricostruzione dei territori alluvionati, il sostegno a famiglie e imprese e il risarcimento del 100% dei danni oltre alla messa in sicurezza. La seconda è quella del rilancio della sanità pubblica, un elemento d’identità per questa regione“.