Il ministro Abodi in un’intervista a ‘La Stampa’ ritorna sulle sue parole sul caso Jankto: “E’ assurdo che venga accusato di omofobia. E’ molto lontano dal mio modo di essere”.
In un’intervista a La Stampa Andrea Abodi ritorna sulle polemiche delle ultime ore e sulle accuse di omofobia nei suoi confronti: “E’ davvero assurdo quanto successo – ha ammesso il ministro – mi dispiace quanto si è detto visto che è molto lontano dal mio modo di essere. Era una domanda non preparata e la risposta è stata frutto d una sintesi estrema. Il rispetto lo si deve per tutte le identità e mi auguro che ci siano altri coming out in futuro“.
Il ministro si è detto pronto a parlare con Jankto: “Ho parlato con la società, ma presto lo farò anche con il ragazzo. Ho spiegato al presidente che da parte mia c’è il massimo rispetto per lui e dirò la stessa cosa al calciatore. Anzi, se arrivano cento coming out sarà ancora più positivo. Farò tutto il possibile per chiare la mia posizione“.
Il ministro Abodi in questa intervista si sofferma anche sulle critiche nei confronti del Pride: “Vorrei che si tenessero ben distinti i due argomenti. Il mio commento era riferito principalmente ad alcune manifestazioni per le quali un eccesso di ostentazione di alcune forme rischia di diventare un eccesso nella rappresentazione di se stessi“.
E sulla possibilità di avere in futuro un Pride diverso dice: “Siamo in democrazia e sono gli organizzatori a decidere come farlo. Mi auguro di poter esprimere un sentimento nei confronti di certi eccessi estetici. Se per loro, invece, questi trovano posto, allora per me va bene, ma non i si può togliere la possibilità di dire che alcune ostentazioni possono essere evitate. Questo è il mio pensiero“.
Per Abodi “le affermazioni interpretate in maniera estrema portano a non considerare normali scelte che invece lo sono. E per questo motivo farò di tutto per chiarire la mia posizione su questo argomento“.