Anche Maria Elena Boschi commenta le recenti vicessitudini del governo Meloni, soffermandosi sul sessismo manifestato da alcuni protagonisti della maggioranza
Non sembrano placarsi gli attacchi rivolti al presidente del Senato Ignazio La Russa e, stavolta, è stata la vicepresidente della Vigilanza Rai, Maria Elena Boschi, a condannare le controverse e contraddittorie dichiarazioni della seconda carica dello Stato.
Oltre al commento sulla vicenda Facci, la Boschi, durante un’intervista a La Repubblica, ha ricalcato piuttosto fedelmente le parole pronunciate da Elly Schlein poche ore dopo l’esplosione del caso La Russa, nelle quali condannava su tutti i fronti i commenti accusatori dell’ex ministro della difesa nei confronti della ragazza coinvolta nel presunto stupro.
Si inizia dal caso Facci, essendo la Boschi la vicepresidente della Vigilanza Rai. Sulla possibilità di punire il giornalista, impedendo che il programma di Facci vada in onda sui canali Rai, la Boschi commenta: “Non condivido la frase di Facci, la trovo del tutto sbagliata. Nel merito vedremo che cosa dirà la Rai e in Vigilanza decideremo. Certo è che bisogna avere delle regole che valgono per tutti. Non si possono cacciare o meno le persone sulla base della simpatia o antipatia. E la commissione di Vigilanza deve sapersi fare rispettare. Io, ad esempio, ho chiesto chiarezza alla Rai su contratti dei collaboratori del Fatto Quotidiano come Scanzi, Travaglio, Orsini e non ho ancora avuto risposta”.
La Boschi poi fa il punto della situazione sul sessismo nel giornalismo e, più in generale, nella società italiana: “E’ triste da ammettere ma purtroppo cosi. Non solo sui giornali o in tv, ma anche camminando per strada sui social si sentono frasi offensive e denigratorie sulle donne, a volte spacciate per battute. Chi può arrivare a più persone con i propri messaggi, ha un dovere di responsabilità in più. Però mi piacerebbe che ci indignassimo sempre e non a giorni alterni. Quando il Movimento 5 Stelle accusava le donne di altri partiti, in particolare dell’allora Pd, con qualsiasi volgarità, dove era finita l’indignazione?”, un’approccio piacevolmente imparziale da parte dell’ex Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Sul caso La Russa, la Boschi afferma: “Tutti noi comprendiamo l’ansia di un padre che pensa al figlio in difficoltà, ma il presidente del Senato ha perso una buona occasione per tacere. La vicenda è poco chiara, c’è una denuncia, i magistrati devono fare il loro lavoro. La seconda carica dello Stato deve ricordarsi che ogni suo intervento non è l’intervento di un cittadino o di un genitore, ma di una Istituzione. A prescindere dal fatto che per me suo figlio è innocente fino a condanna definitiva, le frasi del presidente La Russa fanno un torto alle donne vittime di violenza che denunciano”, una dichiarazione perfettamente in linea con le parole della leader del partito democratico Elly Schlein. La Boschi prosegue: “Ma quello che mi colpisce è la doppia morale di chi oggi attacca La Russa dopo aver difeso Beppe Grillo e di chi oggi difende La Russa dopo aver attaccato Beppe Grillo. La verità è che i populisti – grillini e sovranisti – hanno un concetto molto strano di garantismo e opportunità politica: dicono quello che vogliono quando tocca a loro essere al centro delle indagini. Quando tocca agli altri sparano alzo zero. E io ne so qualcosa visto come hanno massacrato mediaticamente me e la mia famiglia sia Meloni che Grillo, ma nessuno di loro si è mai scusato, nemmeno in privato”.
Ecco poi il commento sul silenzio della Meloni rispetto ai casi giudiziari che stanno investendo il suo governo: “E’ in grave imbarazzo. Se anziché i nomi di dirigenti di Fratelli d’Italia ci fossero stati nomi del nostro vecchio Pd, Meloni avrebbe già fatto le manifestazioni come fece ad Arezzo per Banca Etruria o chiesto le dimissioni come fece per tanti ministri a cominciare da Federica Guidi. Si compie il contrappasso più evidente per i finti garantisti di Fratelli d’Italia”. L’ex sottosegretaria conclude, parlando delle tensioni tra governo e magistratura e della riforma della giustizia proposta dalla maggioranza: “Decideranno i gruppi parlamentari ma prima di sapere se ci piace, vorremmo vedere il testo che al momento è stato firmato dal Quirinale. Per Azione la seguirà Enrico Costa alla Camera, per Italia Viva direttamente Matteo Renzi al Senato. Sui punti della riforma che fanno già parte del nostro programma elettorale del Terzo polo, immagino che voteremo a favore. Aspettiamo il testo”.