La senatrice capogruppo del Terzo Polo ha confermato tutta la fiducia di Italia Viva verso ogni misura garantista. “Il Governo si sbrighi a fare la riforma sulla Giustizia”
Raffaella Paita è la senatrice di Italia Viva che ricopre la carica di capogruppo di Azione-Iv a Palazzo Madama. Con un passato tra i dem oggi occupa il delicato ruolo di presidente in Senato del Terzo Polo. Intervistata dal Messaggero oggi in edicola le è stato chiesto un pensiero sul tema caldo di questi giorni, ossia quello della magistratura sia sul versante della riforma Nordio che in virtù dei rapporti tesi di questi giorni tra Governo e Anm.
Senatrice Paita è giusto separare le carriere di giudici e pm? “Sì, non si può pensare ad una commistione tra chi giudica e chi accusa. Il giudice non solo deve essere terzo ma deve anche apparire come tale. Detto questo non sarà certamente questo a cambiare le sorti della giustizia risolvendo ogni problema“. Italia Viva quindi appoggerebbe una legge in questo senso? “Qualunque misura garantista sarà sostenuta da Italia Viva. Matteo Renzi si sposterà personalmente nella commissione Giustizia per seguire in prima linea i lavori della riforma Nordio. Noi facciamo del garantismo un tratto identitario supporteremo una riforma in questo senso e sproneremo il Governo, perché la nostra paura è che non facciano sul serio. Riponiamo una fiducia totale nel ministro Nordio ma meno nella Meloni che non si è sempre contraddistinta per il suo garantismo, anzi“.
Lo scontro tra Anm e Governo, quali saranno i risvolti?
Oltre alla separazione delle carriere cos’altro occorre fare dunque per perseguire le finalità volute da Iv? “Eliminare le correnti. Chi va avanti nella carriera deve farlo per merito, non perché iscritto ad una corrente. Introdurre il principio di chi sbaglia paga, anche se a farlo è un magistrato“. E sulle intercettazioni? “Anche su questo sono d’accordo con il ministro, in Italia se ne fa un uso eccessivo, anzi se ne abusa”. Tema degli ultimi giorni è quello del caso Delmastro in cui il giudice ha deciso di rinviare a giudizio il sottosegretario nonostante il pm ne abbia chiesto l’archiviazione del procedimento. La nuova idea in tema di riforma potrebbe anche essere quella di impedire questo meccanismo.
Cosa ne pensa dell’imputazione coatta, è da rivedere? “L’istituto di per se è giustificato dal bisogno di controllo da parte del giudice terzo ed imparziale sull’operato del pm in sede di indagini. Ora il problema sorge nel momento in cui i fatti di cronaca possono portare a scelte ideologiche, vedremo se ci sarà e come sarà formulata l’eventuale proposta del Governo“. Negli ultimi giorni lo scontro tra Governo e magistratura è stato inasprito dai toni utilizzati dalle parti. L’ex presidente della Camera Luciano Violante ha criticato le scelte e i modi dell’Anm, così come fatto anche dal ministro Nordio. Cosa ne pensa la capogruppo Paita? “Il clima di scontro non interessa a nessuno. La magistratura dovrebbe occuparsi di applicare le leggi che il potere politico licenzia“. Pensa che la magistratura sia entrata in campagna elettorale? “Non vedo un disegno di questo genere. Se al Governo lo pensano che allora si sbrighino a fare la riforma della giustizia. Io sono per meno parole alla stampa e più leggi in gazzetta ufficiale“.