Capello e il “vento d’Arabia”: “Capisco gli over 30 i soldi sono tanti, ma i giovani che ci vanno a fare?”

L’ex tecnico di Real, Juve e Roma a Notizie.com cerca di approfondire il tema caldo dell’estate: “Non sono scelte facili da prendere, ma è ancora in Europa il calcio che conta, per ora…”

Sto cercando di capire anche io da anni determinati fenomeni, prima quello russo, poi cinese e da qualche anno quello arabo e comprendo gli over 30 perché i soldi soni tanti, ma i giovani no, quelli proprio no almeno al momento…”. Non è uno sfogo, ma poco ci manca, più che altro, quella di Fabio Capello, un maestro di calcio, è perplessità soprattutto quando vede giovani calciatori che sono lì pronti a diventare campioni che scelgono di andare in Arabia Saudita per giocare a pallone. L’ex tecnico di Juventus, Real Madrid, Roma e delle nazionali russa e inglese ora opinionista Sky analizza a Notizie.com il momento attuale e la voglia di calcio araba che è esplosa questa estate all’improvviso. “Prima si trattava di proposte a giocatori sul viale del tramonto – ha spiegato Capelloadesso, almeno per quello che sto vedendo, è diverso e sta diventando sempre di più strano, da un certo punto di vista dispiace per dei ragazzi che si potrebbero consacrare e diventare campioni veri, scegliere di andare a guadagnare soldi, tanti soldi invece dei trofei. E da un lato è triste…”.

Il rimprovero
L’ex tecnico ora opinionista Sky Fabio Capello quando era a Dubai per un convegno (Ansa Notizie.com)

Non vuole passare per bigotto o per qualcuno che si mette sul piedistallo e giudica, ma per Fabio Capello il calcio è ancora una cosa sacra o quanto meno manifestazioni come la Champions League o i campionati più importanti sono quelli che “ti danno la sacralità dell’essere campione” perché “ti misuri con i più bravi e diventi a tua volta il più bravo o tra i più bravi“. E a Notizie.com va nello specifico: “Ronaldo è andato lì, ha fatto un po’ d’apripista, nel senso che un campione e fuoriclasse come lui che va lì fa capire tante cose, ma è anche vero che lui è diventato quello che è diventato perché i suoi record e i suoi trofei li ha ottenuti e li ha conquistati in Europa, ed è diventato Cristiano Ronaldo, un campione che è entrato nella storia del calcio…“.

“Conosco gli arabi, se fanno questo non è una cosa improvvisa, la fanno perché vogliono costruire qualcosa di grosso”

Il momento
Fabio Capello e il presidente della Fifa Gianni Infantino a Dubai (Ansa Notizie.com)

Non è tutto così brutto e arido come sembra, almeno secondo Fabio Capello che conosce bene quel mondo e tanti personaggi che ne fanno parte e che vorrebbero far crescere il calcio in Arabia Saudita, l’ex tecnico lo spiega a Notizie.com: “Ripeto che capisco gli over 30, i campioni che hanno fatto tanto in Europa, rifiutare tutti quei soldi non è facile per nessuno, l’unica cosa che mi viene in mente è vedere ragazzi che ancora possono diventare campioni e vincere tanto, scegliere di andare lì. Se lo fai vuol dire che non hai ambizioni perché quando giochi a pallone vuoi vincere i titoli e i trofei, quelli che contano adesso e ancora per diversi anni sono qui in Europa“. Perle di saggezza, anche se non tutti i giovani hanno scelto di andare su quella strada, anche se Capello dice: “Conosco gli arabi, quando si mettono in testa di fare una cosa in quel modo, la portano avanti e probabilmente vorranno lanciare il calcio nel loro paese in modo forte, ed è anche vero che lo fai portando campioni, in modo tale che cresce tutto il movimento“.

Si scherza un po’ al telefono e alla battuta se tante volte fosse stato contattato, visto che il movimento cresce non solo con campioni e allenatori, ma anche con maestri che insegnano calcio e parlano di calcio, Fabio Capello risponde: “Ancora nessuno mi ha chiamato o mi ha mandato offerte, certo se mi dovessero arrivare vedremo, ma non arrivano”. Al di là delle battute: “Per ora chi va, dai Milinkovic e compagni, vanno in un campionato inferiore a quello europeo, ma se sei un giocatore che vuole vincere i trofei resti in Europa e se vai lì non sei ambizioso. Per ora è così, magari tra qualche anno diventa un campionato importantissimo e tutti vorranno andare lì ma servono grossi investimenti, non è facile esportare anni e anni di calcio, titoli e storia. Con i soldi non è che si può fare tutto, col tempo magari e con i campioni che andranno e aumenteranno, potrebbe diventare un campionato di livello importantissimo. Ma ora il calcio che conta è in Europa, non è che ci siano tutti questi dubbi e chi va lo sa bene, sceglie i soldi non la storia, tra qualche anno sarà diverso. Vedremo

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