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Pnrr, modificati 10 punti della quarta rata dal governo
Published by
Leonardo Marcucci
1 anno ago
La cabina di regia del Pnrr a Palazzo Chigi ha deciso di apportare dieci correttivi per dieci obiettivi della quarta rata
In attesa dei soldi della terza rata del Pnrr, Palazzo Chigi ha modificato 10 dei 27 obiettivi totali relativi alla quarta rata, sulla quale è partito un processo di revisione formale.
Saranno 16 miliardi gli euro previsti per la quarta rata e, anche se non si è visto ancora un centesimo relativamente al pagamento della terza rata, il governo ha deciso di definire e rivedere alcuni punti della quarta, così da trovarsi preparato ed evitare lungaggini al momento della ricezione del pagamento.
I dieci punti modificati
Sono dieci i punti toccati da queste revisione, che ha coinvolto in totale sei ministeri: Imprese e Made in Italy, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente, Istruzione, Cultura e Politiche di coesione. Bruxelles ha aperto alla flessibilità del piano e Fitto – ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del governo Meloni – ha affermato: “Così manteniamo fede al percorso stabilito e possiamo chiedere la quarta rata nei prossimi giorni”.
Progetto Cinecittà – Il primo cambiamento risulta piuttosto insignificante sul piano prettamente economico e riguarda il cambio di nome del progetto sullo sviluppo dell’industria cinematografica, che passa da Istituto Luce Studios a Cinecittà.
I satelliti – L’investimento di somme di denaro è stato ridefinito in merito allo sviluppo del mercato, per scongiurare accavallamenti con gli investimenti privati. Inoltre, è stato modificato un dettaglio sulla gestione del progetto Osservatore della Terra: l’incubatole del Sud Italia era stato precedentemente incluso nel finanziamento della quarta rata, ma in realtà la sua gestione va riferita al fondo complementare.
Gli asili nido – Viene preteso più tempo per emanare altri bandi
I treni – Sul tema dei treni, la priorità sembra essere quella del rinnovamento dei treni disponibili per il trasporto regionale, oltre al rendere chiara la composizione delle carrozze e dei treni da comprare.
L’idrogeno – Le gare per la gestione privata non sono andate come si era preventivato e, adesso, il governo punta a sperimentare l’idrogeno come carburante per la mobilita ferroviaria nazionale.
Le caldaie – Approfittando dell’allargamento dell’ecobonus, sarà possibile rendicontare l’installazione di caldaie a condensazione a gas, che andranno a sostituire quelle meno efficienti.
Le colonnine – Saranno indotte nuove gare per l’installazione di colonnine elettriche al di fuori dei contri urbani
Il ferro – Si punta a ridurre il ferro, su cui l’esecutivo specifica: “nessun gas naturale deve essere utilizzato per la produzione di idrogeno da utilizzare in tale contesto”.
Il terzo settore – Riviste anche le soglie per gli avvisi dei progetti di piani contro la povertà educativa nel Mezzogiorno, in particolare riguardo il terzo settore.
Le imprese femminili – Viene modificata la descrizione del traguardo dell’investimento ‘Creazione di imprese femminili’, nel quale viene eliminato il riferimento a specifici strumenti finanziari per il supporto alle imprese femminili.