Gianfranco Rotondi in esclusiva ai nostri microfoni: “Con la magistratura è una discussione e non uno scontro. La riforma sarà fatta in accordo con loro”.
Gianfranco Rotondi è un politico e giornalista. È stato ministro senza portafoglio per l’attuazione del programma di governo del governo Berlusconi IV, ex senatore, il suo partito è Fratelli d’Italia. Insomma persona esperta a cui chiedere cosa stia accadendo tra maggioranza di governo e magistratura.
Dopo lo scontro dialettico che si è consumato nei giorni scorsi, dopo le note anonime di Palazzo Chigi, dopo le repliche dell’Anm e infine, dopo le parole arrivate ieri dal Premier Meloni da Vilnius, a che punto siamo di questo scontro? Riforma della Giustizia, separazione delle carriere. Ecco i “consigli di buon senso” di Rotondi in esclusiva ai microfoni di Notizie.com.
Gianfranco Rotondi, dopo le parole del premier da Vilnius lo scontro dialettico tra maggioranza magistratura è rientrato oppure è aumentato?
“E’ una discussione, non uno scontro. Non può esserci dialettica tra corpi dello Stato, ma armonia. E sulla riforma della giustizia nessuno di noi immagina di farla in contrapposizione con chi poi la dovrà applicare“.
Il vero problema sta nella separazione delle carriere?
“Io penso che vada posto il problema dell’efficientamento del sistema e la separazione è una modalità“.
L’Anm sostiene che prima di diventare pm, si deve essere magistrati.
“E’ un tema complesso e si deve partire da quale modello adottare. Quindi se si vuole cambiare quello che in Italia esiste da decenni, allora si può fare tabula rasa e optare per la separazione delle carriere. Se si mantiene quello attuale, più che di riforma, bisognerebbe parlare di aggiustamenti. Ma sono i consigli di un politico di buon senso e no di un tecnico della materia“.
Dal suo punto di vista sui tre casi politici il premier Meloni con le sue parole ha salvato Delmastro e Santanchè e bacchettato La Russa?
“A me sembra che ha espresso pensieri condivisi dall’opinione pubblica e dagli stessi protagonisti dei casi“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani