La leggenda tedesca ha parlato in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport: “Sul mio addio non c’è stata chiarezza”
È pronto per tornare in Italia Miroslav Klose, anche se sotto un’altra veste. L’ex attaccante della Lazio è stato ufficializzato come nuovo opinionista di Amazon Prime Video per la stagione che sta per iniziare e nell’occasione ha rilasciata una lunga intervista al Corriere dello Sport, in cui ha parlato del suo addio e di molti altri argomenti. Ecco qui di seguito un’estratto, a partire dal ruolo in tv: “È una cosa nuova per me. Una volta terminate le vacanze continuerò a leggere notizie di calciomercato e informarmi più possibile per essere preparato al massimo. Ho appena firmato il contratto per lavorare con la piattaforma in Italia e Germania per questa stagione, poi vedremo. Di sicuro il mio desiderio è quello di fare l’allenatore. Al momento non ho una squadra, così ho deciso di provare questa nuova esperienza che mi terrà vicino al campo e mi permetterà di imparare qualcosa di nuovo“.
Il focus rimane quindi la panchina: “Seguo molto il campionato tedesco, anche la seconda divisione. Ma devo ammettere che continuo a guardare con attenzione la Serie A, a cui sono rimasto legato. A oggi mi vedrei bene nelle squadre dove ho giocato, quindi il Kaiserslautern in Germania e la Lazio in Italia“.
A proposito di Lazio, questa l’opinione di Klose sul trasferimento di Milinkovic in Arabia Saudita: “Del campionato arabo ho visto forse venti minuti di una partita, non saprei dire che livello di gioco ci sia. Però tanti giocatori stanno andando lì, anche dall’Italia. Io penso che se sei alla fine della tua carriera, come ad esempio Benzema o Cristiano Ronaldo, allora ci possa stare come scelta. Per quanto riguarda Milinkovic, invece, la vedo un po’ diversamente. Per me non ha l’età giusta per questo step. Lo avrei visto meglio in Inghilterra o in Spagna. Ma è la sua decisione e dobbiamo accettarla. Se ho mai ricevuto offerte dall’Arabia? No, ma alla fine della mia carriera potevo andare in Cina. Ho detto no perché avevo già 38 anni. Avevo già stabilito che se avessi finito con la Lazio avrei smesso. La mia famiglia voleva tornare in Germania“.
Proprio il suo addio alla Lazio ha generato molte polemiche: “Non lo so perché Tare dica così. Io so cosa mi ha proposto e cosa mi ha detto, posso parlare solo di questo. Non mi è mai stata presentata un’offerta per continuare e quindi sono andato via. Se una società decide di non prolungare con un giocatore è normale, succede a tutti. Però basta dirlo. Io poi sotto questo punto di vista sono molto tedesco: ho una famiglia, ho dei figli, dobbiamo scegliere la scuola, pianificare. Non posso aspettare l’ultimo giorno per sapere il mio futuro. Non va bene se quando chiedi ti rispondono “ancora non sappiamo”. Basta un “sì” o un “no”, senza troppi giri di parole. E questo non riguarda solo me, ma pure Lulic, Mauri o altri giocatori. La differenza è che io l’ho detto. Mi sento a posto con la coscienza, ho detto quello che ho sentito. Ma questo non cambia il mio legame con la Lazio, che un giorno spero di allenare“.