E’ iniziato nella notte tra il 12 e il 13 luglio lo sciopero dei treni. E’ scontro tra Salvini e i sindacati sull’orario dell’agitazione.
Sarà una mattinata complicata per tutti i viaggiatori che in questo 13 luglio hanno deciso di partire con il treno. Nella notte, infatti, è partito lo sciopero nazionale di Trenitalia, Italo e Trenord. Agitazione che inizialmente doveva durare fino alle 2 di venerdì 14 luglio, ma l’intervento di Matteo Salvini ha portato a dimezzare le tempistiche e quindi terminerà alle 15.
Sono comunque garantire alcune corse nazionali oltre che i treni regionali nelle fasce 6-9. Il consiglio comunque delle compagnie per capire se il treno prenotato rispetterà gli orari, accuserà ritardo oppure è stato cancellato.
Salvini: “Non si possono lasciare a piedi 1 milione di italiani”
L’intervento di Matteo Salvini è servito a dimezzare lo sciopero. Come riportato dall’Adnkronos, in un video il ministro dei Trasporti nelle scorse ore ha annunciato di aver “firmato un’ordinanza che dimezza lo sciopero dei treni indetto dai sindacati perché lasciare a piedi 1 milione di italiani, di pendolari, di persone che lavorano un giovedì di luglio con una temperatura che supera i 35 gradi era impensabile“.
“Mi adopererò affinché le aziende incontrino i sindacati per arrivare a dare soddisfazioni ai lavoratori delle compagnie senza dove provocare disagi a milioni di italiani che non hanno responsabilità“, ha aggiunto il leader della Lega.
I sindacati: “La precettazione è una iniziativa vergognosa”
Non è mancata la dura reazione da parte dei sindacati. “La precettazione è una iniziativa vergognosa e illegittima – ha sottolineato Stefano Malorgio, segretario generale della Filt Cgil – le astensioni dal lavoro sono state dichiarate nel rispetto delle leggi e valuteremo in sede legale come rispondere a questa decisione del Mit“.
“Il ministero era a conoscenza delle nostre intenzioni dall’8 e dal 22 giugno, ma in questi 34 giorni non è stato davvero fatto nulla per evitare eventuali disagi – ha aggiunto il sindacalista – i lavoratori protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del Paese, altro che rivendicazioni piccole come dice il ministro. Se si fossero date delle risposte immediate, sicuramente non ci sarebbe stato lo sciopero“.