L’uomo aveva iniziato le minacce nel 2016, poi dal 2022 ha perseguitato anche la sorella della sua vittima che la difendeva nel processo contro di lui, oggi la condanna del 33enne romano
Un romano di 33 anni è stato condannato ad 8 mesi di reclusione con l’accusa accusato stalking nei confronti di due sorelle. Le minacce e gli atti persecutori hanno avuto inizio nel 2016 nei confronti di una delle sorelle che aveva assistito l’uomo in questioni finanziarie. Successivamente nel 2022 quando l’altra sorella ha iniziato a difendere la prima nel processo per stalking contro l’accusato è diventata anch’essa vittima di ripetute minacce e molestie.
L’accusato ha inviato nel corso degli anni numerosi messaggi oltre alle decine di telefonate contenenti insulti e minacce. Nel 2016 dopo che una delle due sorelle lo aveva assistito per questioni finanziarie il 33enne aveva iniziato a perseguitarla, da qui la decisione di querelare il suo ex cliente e di farsi assistere dalla sorella iscritta all’Ordine degli Avvocati di Roma. Ma l’uomo non ha minimamente pensato di fermarsi, anzi ha iniziato a minacciare anche l’avvocatessa affermando di avere un avvocato migliore di lei e che avrebbe segnalato le due sorelle alla Guardia di Finanza e ai carabinieri. Ha inviato anche una segnalazione anonima all’Ordine degli avvocati diffidando e denunciando l’avvocato per aver infranto le regole deontologiche e per aver impedito la distruzione che avrebbe meritato la sua stessa sorella. Nella lettera inviata si legge: “Rovinerò la vita a entrambe“.
Oltre alla condanna a otto mesi di reclusione il 33enne è stato considerato soggetto pericoloso sarà dunque sottoposto alla misura di sicurezza di un anno di libertà vigilata, oltre a dover risarcire le spese legali penali e civili alle due sorelle. Una perizia ha stabilito che l’imputato ha una capacità scemata di intendere e volere ha spiegato l’avvocato delle vittime Pierluigi Guaragna. Nel processo oltre alle due sorelle si è costituito come parte civile anche l’Ordine degli avvocati di Roma al fine di tutelare la collega coinvolta.
Il presidente del Consiglio dell’Ordine, Paolo Nesta, ha sottolineato l’importanza che gli avvocati siano liberi nell’espletamento delle loro funzioni e ha auspicato che questa condanna serva da monito per altri. Le due vittime dopo la sentenza hanno voluto ringraziare fortemente l’avvocato Giovanna Gallo che si è costituita parte civile per mezzo dell’Ordine degli avvocati di Roma e la consigliera Irma Conti per averle espresso la massima solidarietà