Durante un’intervista al Corriere della sera, il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro ha chiarito alcuni punti controversi.
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, intervistato dal Corriere della sera, ha fatto il punto su diverse questioni giudiziarie, tra cui la propria e quella relativa al concorso esterno in associazione mafiosa.
Negli ultimi giorni, sono arrivati attacchi da tutte le direzioni sull’eventuale cancellazione del reato di concorso esterno e, a fare più rumore, sono state le parole di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e di Maria Falcone, sorella di Giovanni: “La cancellazione del reato di concorso esterno sarebbe un’offesa alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“.
Il sottosegretario, tuttavia, pare aver preso le misure sulla questione, su cui sembrerebbe avere le idee chiare. Idee che sembrano ben diverse da quelle espresse da Carlo Nordio: “La linea del governo è chiara, il reato di concorso esterno non si tocca. Nordio in realtà non ha detto che vuole abolirlo. C’è stata una tempesta perfetta sul ‘Nordio-pensiero’, ma è stata costruita su un corto circuito logico: il ministro ha detto che non esiste. E semmai che vuole intervenire con una norma ad hoc, che non significa abolire ma tipizzare un reato ad hoc”. Sulle prossime mosse del governo in merito in merito alla lotta alla mafia: “Rassereno tutti: non c’è nessuna volontà di abbassare l’asticella nella lotta alla mafia. E non potrebbe essere che così… Perché la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tratto fonte di ispirazione politica da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come ha sempre detto”. Delmastro, ribadisce perentorio: “Nessuno strumento della lotta alla mafia sarà indebolito da questo governo. Credo si sia capito”.
Delmastro spiega quali sono i segnali che questa maggioranza si è già mossa, per tentare di stringere la morsa contro la mafia: “Come primo atto abbiamo sventato la sostanziale abolizione dell’ergastolo ostativo per i mafiosi che non collaborano. Abbiamo una normativa eccezionale nella aggressione di patrimoni illeciti. Strumenti improntati al follow the money di Falcone me la confisca preventiva (che all’estero chiamano “confisca senza condanna”) e quella allargata a denaro non strettamente collegato al reato, che ci fanno essere studiati e lodati da altri Paesi come ho potuto vedere ad Anversa nel Forum della coalizione dei Paesi contro il crimine organizzato. Figuriamoci se vogliamo smantellarli. Manterremo tutto. Lo abbiamo dimostrato anche nella lotta all’ammorbidimento del 41 bis, sulla quale penso di poter dire qualcosa…”.
Sull’imputazione coatta ricevuta commenta: “Dall’imbarazzo di parlare di una mia posizione personale, che ha qualunque uomo di buonsenso, mi ha tolto la presidente del Consiglio: la penso esattamente come lei. Condivido a pieno il pensiero di Giorgia Meloni. Continuerò ad affrontare questa faccenda nelle sedi opportune. Confidando nel fatto che emergerà la mia assoluta estraneità ai fatti”. Sui casi Santanchè e La Russa, Delmastro risponde secco: “Non ne parlo”; mentre sulla questione aperta con i magistrati afferma: “L’Anm finisce alcune sollecitazioni che è giusto ascoltare. L’organismo politico ha un altro ruolo, indipendente. Ma nel caso del concorso esterno non c’è neanche il motivo di contendere. Il caso della separazione delle carriere è un altro tema, è da sempre nel programma di centrodestra e lo faremo”. Su alcune dichiarazioni dell’Anm, in cui si legge che la separazione delle carriere potrebbe essere pericolosa per le democrazie, commenta: “Quindi mi state dicendo che l’Anm ritiene che una serie di Paesi europei, che hanno la separazione, non sono democratici? Io non penso proprio”.