Il presidente biancoceleste ha spiegato la sua strategia di mercato in un’intervista al direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni
Ospite del Corriere dello Sport, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha parlato al direttore del quotidiano Ivan Zazzaroni della sua squadra, visto che tra pochi giorni celebrerà il 19esimo anniversario del suo arrivo: “Faccio ’n cazzo de vita, non ne ho più una. Da agosto a oggi solo due giorni di ferie, l’altr’anno ero a Cortina, m’han richiamato, avevo la campagna elettorale in Molise, manco sapevo dove fosse, ci sono rimasto un mese e mezzo. Secondo più alto d’Italia, alle elezioni… Non vivo più, dormo tre ore e mezza per notte, in diciannove anni ho preso 25 chili. Tra le 22 e le due del mattino il corpo produce il glucagone, un ormone di natura proteica…”.
E il tempo per la Lazio per forza di cose si riduce: “Poco, rispetto a prima, però io sono un uomo di risposte, ho la capacità di fornire soluzioni concrete, rapide e efficaci. Parlo con l’allenatore…”. Ed è con lui che sta stabilendo le strategie di mercato: “Ho le idee chiare, a Sarri ho chiesto di indicarmi non dei nomi, ma delle posizioni da coprire, le sue esigenze tecnico-tattiche. I giocatori li scelgo io. A Formello c’è un intero settore che si occupa dello scouting con otto postazioni dedicate. Castellanos è arrivato, l’ho pagato un botto. Ora Maurizio mi chiede un vertice basso, un difensore, non necessariamente un terzino sinistro, un esterno e una mezzala. I nomi li ho tutti in testa“.
Si è dovuto mettere in proprio, Lotito, dopo aver dovuto fare a meno dell’ex direttore sportivo Igli Tare: “Mica l’ho mollato, è andato via lui e mi è dispiaciuto sul piano personale, umano. Diciotto anni insieme, un grande amico e un uomo d’azienda. Un giorno ha telefonato e mi ha detto che voleva andarsene e che era riconoscente per tutto quello che gli avevo dato”.
Il presidente della Lazio smentisce che sull’addio del dirigente possa aver influito l’arrivo di Fabiani in società: “Cazzo c’entra Fabiani… Le incomprensioni c’erano state tra Sarri e Igli, integralista il primo, rigido il secondo. Sono dovuto intervenire tre volte. La prima ho menato la squadra, poi quando Sarri stava scricchiolando ho chiarito alcune cose, infine ho detto a Igli che avrebbe dovuto usare la vaselina. Alla squadra ho promesso che avrei pagato dopo ogni vittoria e a settembre m’è toccato versare gennaio, in anticipo di quattro mesi. La Lazio… mi avevano dato un mese di vita come presidente”. Per concludere questo estratto dell’intervista al Corriere dello Sport, ecco la risposta di Lotito su Immobile e la possibile offerta degli arabi: “Non mi ha detto nulla nessuno”.