La presidente von Der Leyen, Meloni e Rutte di nuovo dal presidente Kais Saied dopo l’incontro dell’11 giugno. Un accordo che prevede 5 punti chiave
Un accordo storico. E gran parte del merito e dell’insistenza per aver raggiunto questo obiettivo è da parte del Premier Giorgia Meloni. Al palazzo presidenziale di Cartagine in Tunisia, è stato firmato il memorandum di intesa tra la Ue e la Tunisia. Un traguardo importante e inseguito da mesi ora è diventato realtà. Un punto su cui costruire nuovi basi e soprattutto nuovi ponti per combattere l’immigrazione illegale. “Il teamEurope è tornato a Tunisi. Eravamo insieme un mese fa per lanciare una nuova partnership con la Tunisia. Oggi la portiamo avanti“, ha scritto Ursula von der Leyen su Twitter, pubblicando le foto insieme a Georgia Meloni, Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied.
Un’intesa raggiunta che secondo i leader che l’hanno formalizzata è “un risultato estremamente importante” grazie a “un grande lavoro diplomatico. Siamo molto soddisfatti per il memorandum firmato oggi” che è un “ulteriore passo verso un vero partenariato tra Tunisia e Ue, per affrontare la crisi migratoria“, le parole della premier Meloni.
Parole e condivisioni piene d’entusiasmo. Era nell’aria e tutti hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo. Un punto fondamentale per Giorgia Meloni da sempre costretta a combattere su situazioni di questo genere. Nessun governo aveva mai raggiunto un traguardo del genere. “La partnership con la Tunisia deve essere un modello, c’è gratitudine verso la Ue e verso il presidente Saied“, ha sottolineato Meloni in un punto stampa tenuto insieme alla presidente della Commissione Ue e al primo ministro olandese.
“Condividiamo interessi strategici, ma ci sono anche ragioni impellenti” che hanno spinto le parti a raggiungere l’intesa che contiene “un pacchetto globale di misure da mettere in atto a breve“, ha aggiunto. Von der Leyen ha tenta di di spiegare in modo breve cosa prevede questo accordo, un’intesa che si basa su “cinque pilastri“. Il primo si basa sullo sviluppo delle “relazioni fra i popoli: la Tunisia ha una popolazione giovane ed energica: è di interesse comune creare opportunità” ha spiegato, annunciando la creazione di ‘finestre’ di opportunità per i giovani tunisini nel programma Erasmus + con 10 milioni di euro per sostenere questo processo che deve dare capacità anche a quei giovani che vogliano tornare in patria. Dall’Europa arriveranno anche 65 milioni di euro per rendere moderni 80 istituti scolastici e prepararli alla transizione verde e digitale. E’ un inizio. Di quelli storici.