L’ex tennista Paolo Bertolucci in esclusiva ai nostri microfoni: “Alcaraz è potenzialmente un fenomeno e sicuramente l’erede dei big 3”.
Carlos Alcaraz ha vinto il suo primo Wimbledon battendo in cinque set Novak Djokovic. Una partita che ha permesso allo spagnolo di consolidare la sua leadership nel ranking ATP oltre che confermare la sua forza. La nostra redazione ha contattato Paolo Bertolucci, ex tennista italiano, per commentare la vittoria dell’iberico, ma anche lo Slam inglese degli italiani.
Paolo Bertolucci, Alcaraz ha vinto il suo primo Wimbledon. Un nuovo esame di maturità superato?
“Che fosse un giocatore di altissimo livello e che avesse qualità lo aveva già dimostrato in passato. Lo scontro testa a testa con un giocatore come Djokovic è stato sicuramente un quid in più“.
Durante la telecronaca ha commentato con un ‘chiamate la polizia’ un colpo di Alcaraz.
“Quel colpo lì è stato davvero fenomenale, ma stiamo parlando di un atleta completo sia in difesa che in attacco. Ha un bagaglio a tutto tondo. Potenzialmente un fenomeno ed è sicuramente l’erede dei big 3“.
In Italia si parla molto del paragone tra Alcaraz e Sinner. E’ giusto?
“Sinner ha due anni in più. Non ha vinto nessuno Slam, nessun 1000, solo un 500. Alcaraz ha vinto 2 Slam, quattro 100 e altrettanti 500. Se poi vogliono continuare a paragonare i due facciano pure, ma i numeri sono questi“.
Parliamo ora degli italiani a Wimbledon. Sinner è arrivato in semifinale, abbiamo visto Berrettini in ripresa. Forse è mancato Musetti?
“No, perché Musetti ha perso contro uno che è più forte di lui sull’erba. Possiamo parlare di un Wimbledon azzurro visto che Sinner ha fatto la semifinale ed è numero 8 al mondo e Berrettini ha dato segnali importanti“.
Il recupero di Berrettini è fondamentale in ottica Coppa Davis?
“Per Berrettini era un problema fisico. Nel momento in cui non ha infortuni e può riprendere a spingere come sempre allora dobbiamo aspettare solamente qualche settimana per rivedere il vero Matteo“.