Carlo Calenda, leader di Azione, in esclusiva ai nostri microfoni: “Abuso d’ufficio? Sono favorevole a toglierlo. Ecco perché”.
L’occasione era quella della conferenza stampa in Senato per Carlo Calenda, di presentare il nuovo ingresso in Azione: Alessio D’Amato ex assessore regionale alla Sanità durante la giunta Zingaretti e soprattutto durante la pandemia. Il leader di Azione però non perde l’occasione per lanciare critiche alla maggioranza di governo, pur ammettendo che sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, Azione è a favore.
Come è a favore del salario minimo, proposta sottoscritta da tutte le opposizioni, fatta eccezione per Italia Viva. Un odg della maggioranza di governo, lo scorso venerdì, rischia di affossare però la medesima proposta. “Maggioranza miope“, dice Calenda in esclusiva ai nostri microfoni.
Calenda: “In questo Paese non si può mai dare ragione alla parte avversa”
Carlo Calenda, anche in conferenza stampa ha ribadito la linea del suo partito. Va bene eliminare l’abuso d’ufficio, ma Azione ha sottoscritto il documento sul salario minimo. Domani su questo tema è una giornata cruciale anche se non si arriverà alla richiesta delle opposizioni.
“E’ una grande miopia. Il salario minimo c’è in tutti i Paesi del G7 e soprattutto in questi è stato alzato perché l’inflazione ha distrutto i salari più poveri. Lo scorso anno l’inflazione ha impattato sugli stipendi più bassi del 17% e non si può pensare di far aumentare la povertà. Allora noi siamo d’accordo sulla riduzione del reddito di cittadinanza, ma devi premiare anche chi lavora“.
La maggioranza di governo si è mossa pensando alla forma o alla sostanza?
“Si è mossa pensando al fatto che in questo Paese non si può mai dare ragione alla parte avversa. E’ un modo di fare politica infantile, che peraltro anche le opposizioni hanno. Penso proprio all’abuso d’ufficio. Noi non facciamo così. Dove c’è un progetto giusto lo votiamo senza guardare chi lo propone“.
L’abuso d’ufficio va tolto oppure rimodulato?
“I numeri sono molto chiari. L’abuso d’ufficio porta al 91% dei casi ad assoluzioni, ma anche a vite rovinate di amministratori e alla paura della firma e quindi impedisce di fare i 155mila bandi del Pnrr. Quindi io sono favorevole a toglierlo. Penso sia giusto“.
Intervista a cura di Luigia Luciani