Berlusconi, Gasparri non ci sta: “Ora basta”

Maurizio Gasparri in un’intervista a ‘Il Giornale’: “Basta attaccare la memoria di Berlusconi. Noi non staremo zitti, lui ha combattuto la mafia”.

Maurizio Gasparri in un’intervista a Il Giornale è tornato sugli ultimi attacchi a Berlusconi e sulla riapertura delle indagini per le stragi del 1993. “Non se ne può più – ha ammesso il senatore di Forza Italia – vadano a fare un altro lavoro“.

Intervista Gasparri Il Giornale
Gasparri difende Berlusconi – Notizie.com – © Ansa

La nostra scelta è sempre stata quella di non polemizzare con questa inchiesta per non aumentare il dibattito – ha aggiunto Gasparri – ma ora è arrivato il momento di reagire. Bisogna dare un contributo di verità alla memoria di Berlusconi e anche a Marcello Dell’Utri, che è ancora vivo. Si mettano l’anima in pace, non ci priveranno del diritto di parlare davanti al nostro Paese“.

Gasparri: “C’è un limite a tutto”

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Gasparri attacca i magistrati – Notizie.com – © Ansa

Gasparri in questa intervista ha sottolineato che “c’è un limite a tutto. Il dottor Di Matteo, che oggi siede in Parlamento, era a Caltanissetta quando per la strage Borsellino vennero arrestati e fatti condannare gli innocenti. Quanti bonus hanno, qual è il numero degli errori che possono commettere oppure quante persone devono veder distrutta la reputazione di quante persone possono distruggere prima di essere chiamati a rendere conto e mandati a fare un altro mestiere?“.

Berlusconi ha combattuto la mafia – ha aggiunto il senatore – io ero al governo quando ha reso definitivo il 41bis che era provvisorio. Ero capogruppo quando ha resto molto più dure le norme sulla confisca dei beni ai mafiosi. Oggi invece di ammettere tutto questo, si preferisce dire che la sentenza di assoluzione di un errore giudiziario. D’altronde in questo Paese succedono cose strane“.

“Tutti i procuratori antimafia diventano deputati di sinistra”

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Gasparri attacca i procuratori – Notizie.com – © Ansa

Nella conclusione di questa intervista Gasparri ha sottolineato che “tutti i procuratori antimafia quando finiscono il proprio mandato diventano deputati della sinistra. Prima Grassani, Roberti, Cafiero de Raho. Adesso anche Melillo, che era capo di gabinetto del ministro Orlando. Vediamo come va a finire“.

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