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Politica

Valditara, “Voglio una scuola su misura degli studenti: ripartiamo dai professori”

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Mario Pompa

Il ministro dell’istruzione ha appena siglato il nuovo contratto collettivo per il personale scolastico che ha portato un aumento in media di 124€ in più al mese per gli insegnanti

Preferisco far parlare dei fatti” così si definisce il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sulle pagine di Libero oggi in edicola. Nell’intervista rilasciata al quotidiano tanti temi a partire dal rinnovo del contratto scolastico che ha portato un aumento della retribuzione dei professori in media di 124 euro al mese oltre ai soldi trovati per il personale tecnico e amministrativo.

Intervista al ministro Valditara (ANSA) – Notizie.com

Non solo rinnovi, la nuova “stagione” della scuola italiana che vorrebbe aprire il ministro ha l’obbiettivo di restituire al professore quell’autorità e quel rispetto che merita. Dal lato degli studenti invece grazie ai tutor si mira a garantire una scuola fatta su misura dello studente con una personalizzazione dell’apprendimento sulla base di capacità e inclinazioni. Ministro è contento del rinnovo appena siglato? Era da tanto che non si sentiva parlare di aumento dello stipendio dei professori. Questo governo lavora per i fatti concreti, questo contratto è solo l’inizio. L’obbiettivo è di rimettere la scuola al centro della società“. Sarà una bella sfida, come mai questa decisione così netta?Ci sono dei sondaggi che ci dicono che la scuola è uno dei temi che più stanno a cuore agli italiani in questo momento, e questo è un cambiamento collettivo importante. Nei primi mesi di governo abbiamo cercato di far parlare tanto di scuola e far capire il suo ruolo fondamentale nella società“.

Autorevolezza dei professori e scuola su misura: ecco il programma della scuola 2.0

Un percorso sicuramente accidentato quello che attende il ministro e la sua squadra, specie per via del rapporto studenti-insegnanti ormai logorato. Penso ai casi di Rovigo o di Abbiategrasso, cosa sta succedendo?Succede che i professori hanno perso autorevolezza, ma questa è una cosa che parte da lontano. Affonda le radici nel ’68 mettendo in discussione il concetto di autorità, introducendo il 6 politico e la promozione facile, l’idea del tutto semplice. Era un messaggio ideologico che oggi è diventato un luogo comune incrinando l’autorevolezza del professore. Il nostro compito è di reintrodurla come pilastro fondamentale della scuola. Dobbiamo essere anche consapevoli che non basta mettersi alla cattedra e dare nozioni, per farle assorbire c’è bisogno di saper trasmettere i messaggi arricchendo il bagaglio di competenze dei ragazzi e facendoli maturare“.

La ricetta della scuola 2.0 (ANSA) – Notizie.com

Lei sta insistendo molto con questi concetti, ha emanato le linee guida con il nuovo sistema del voto di condotta, c’è altro? Stiamo portando avanti tanti provvedimenti oltre al contratto e alle linee guida. Per esempio abbiamo messo l’Avvocatura di Stato al fianco dei professori aggrediti, significa che lo Stato non lascia soli i suoi insegnanti. Abbiamo anche esteso l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro, prima il personale della scuola non aveva alcuna tutela“. Quindi in definitiva dove punta la sua politica?Verso la personalizzazione mettendo al centro la persona. In quest’ottica l’insegnamento deve essere personalizzato in questo senso vogliamo dare molta importanza ai tutor. Dovranno coordinare l’attività dei colleghi anche al di fuori del mero orario scolastico. Faccio un esempio: quel ragazzo che ha problemi con la matematica dovrà poter contare su un apposito percorso di recupero. Di contro chi invece è molto bravo dovrà avere l’opportunità di accelerare il suo apprendimento. Dobbiamo far emergere tutti i valori, non esiste un unico modello di intelligenza“.

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