Il tribunale di Mansoura si è pronunciato sul caso Zaki. La sentenza è stata confermata anche dagli avvocati dell’attivista. Ecco la sentenza.
La sentenza sul caso Zaki è arrivata. I legali dell’attivista all’Ansa hanno rivelato che il tribunale di Mansoura ha condannato a tre anni il proprio assistito. “Calcolando gli anni già scontati – ha confermato un legale all’agenzia di stampa – si tratta di un anno e mezzo di carcere“.
La decisione ha portato ad un nuovo arresto di Zaki ed ora l’attivista è stato trasferito di nuovo in cella. La sentenza non è appellabile e per questo motivo difficilmente l’attivista uscirà dal carcere prima della fine della pena.
La notizia dell’arresto di Zaki è arrivata subito in Italia e non sono mancate le critiche a questa decisione. “Il peggior scenario possibile – il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, citato da Sky Tg24 – Zaki è stato condannato a tre anni“. Una sentenza che chiude definitivamente questa vicenda.
Infatti, come detto in precedenza, la decisione del tribunale di Mansoura non è appellabile e, di conseguenza, ora l’attivista dovrà scontare in carcere il proprio anno e mezzo prima di tornare nuovamente in libertà.
Il caso Zaki ha tenuto banco anche a livello internazionale per diverso tempo. L’attivista egiziano era stato arrestato con l’accusa di diffusione di notizie false al suo rientro in patria per alcuni giorni di vacanza prima di tornare a Bologna per riprendere gli studi all’università felsinea.
Da quel momento è iniziato un vero e proprio calvario. Sono 11 le udienze che hanno visto l’attivista imputato e soprattutto 22 mesi di custodia cautelare. Zaki, infatti, è ritornato in libertà nel dicembre 2021. Ora, però, la sentenza che cambia ancora una volta tutto e riporta il giovane in carcere. La condanna a tre anni (non appellabile) costringe Zaki a dover trascorrere un anno e mezzo in cella e quindi il ritorno in libertà è previsto ad oggi per la fine del 2024.