Il caso Santanchè continua a tenere banco in politica. La mossa a sorpresa di M5s e Pd contro il ministro. Lei non molla: “Io non lascio”.
Continua a far discutere la questione Santanchè. Se per la maggioranza il caso si è chiuso con l’intervento del ministro in Parlamento, per le opposizioni la vicenda non si è finita qui e, come riportato da Libero, è stata calendarizzata per il 26 luglio la mozione di sfiducia nei confronti dell’esponente di Fratelli d’Italia.
Il destino di questa mozione sembra essere segnata (i numeri non ci sono ndr), ma le opposizioni non hanno nessuna intenzione di fare un passo indietro e il 26 luglio si presenteranno in Aula per sfiduciare il ministro. Ad oggi, come detto in precedenza, l’esito è scontato.
La questione mozione Santanchè ha portato il Partito Democratico a contraddirsi nel giro di qualche settimana. Come riportato da Libero, ad inizio luglio Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd, aveva aperto alla possibilità di non votare la mozione proprio per il fatto che l’esito era scontato.
“Se si fa una mozione per farsela respingere è un esercizio parlamentare che non ci appassiona – le parole dell’ex ministro – se, invece, si fa per guadagnare una giornata politica, non è una grande strategia“. Una posizione che circa 15 giorni dopo è cambiata anche per la pressione della segretaria del Pd. “Come ha già detto Elly Schlein, voteremo la mozione di sfiducia“, le dichiarazioni di Boccia nella giornata di ieri.
Il destino di questa vicenda, però, sembra essere ormai segnato e per il ministro Santanchè non sono previste novità in senso negativo. L’esponente di Fratelli d’Italia ha confermato la sua volontà di andare avanti per la sua strada e la mozione di sfiducia non dovrebbe cambiare i piani.
Pd e M5s, infatti, non hanno i numeri per far approvare la mozione. Per questo motivo, se non ci saranno dei passi indietro, il 26 luglio la mossa decisa dalle opposizioni non dovrebbe dare i risultati sperati.