Giovanni Donzelli ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha ribadito la compattezza del governo Meloni.
Durante l’intervista al Corriera, Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, tra le altre cose, ha parlato anche della riforma del fisco e di come questa andrà incontro ai cittadini.
“Un fisco amico di tutti”, dichiara Donzelli, che insiste sull’importanza di aver ridotto la burocrazia, che opprimeva i contribuenti italiani, puntando a far pagare meno tasse, ma a farle pagare a tutti.
“Per la prima volta lo Stato non ti sommerge più di burocrazia ma concorda in base alle tue entrate quanto devi pagare. Non ci sarà il prelievo forzoso, ma al contrario, con i saldi della Nadef faremo anche la riduzione delle aliquote da 4 a 3. Facendo pagare a milioni di italiani meno tasse”, così sentenzia Giovanni Donzelli al Corriere. Il nuovo sistema permetterà di essere chiari e di andare incontro ad una tassazione “prevedibile”. Grazie al concordato preventivo biennale “condividi prima quanto dovrai pagare per due anni: più semplice e non più vessatorio. Ma se fai il furbo, ti vengono presi direttamente i sodi. Non puoi sgarrare”.
Si passa poi a parlare del reato universale di maternità surrogata: “Difendiamo la dignità della donna, anche a tutela del proprio corpo. E la possibilità per un bambino di non vedersi sottratto, per legge, il diritto di avere un padre e una madre. Questo non limita la libertà di scelte sessuali, ma non ha più senso che in Italia sia vietato l’utero in affitto ma chi ha i soldi può, all’estero, sfruttare il corpo di una donna di un Paese povero. In questo modo noi riteniamo di tutelare anche i diritti dei bambini”.
Ecco poi il tema mafia, su cui Donzelli inizia confermando la sua presenza alle celebrazioni di Via d’Amelio: “Si. Ci sono sempre andato, fa parte del nostro Dna. Per noi di Azione Universitaria e Azione Giovani è sempre stato un appuntamento fisso. C’eravamo tutti, inclusi Giorgia. Quest’anno lei ha detto che non farà mancare la sua presenza a Palermo in ricordo di Paolo. Le modalità le sceglie in base al suo ruolo istituzionale”. Si passa alle controverse dichiarazioni del guardasigilli Nordio sul concorso esterno in associazione mafiosa: “No. Combatte la mafia più di tutti quelli che commentano in questi giorni. La sua era una riflessione da giurista. I fatti parlano da soli. Si è discusso sul nulla. Nessuno, in questo governo, vuole smantellare le leggi antimafia. Anzi si lavora per stringerne le maglie. Il governo è unito. Nordio è patrimonio del centrodestra e della nazione”.
Donzelli prosegue nella sua convinta apologia alle manovra del governo sulla lotta alla mafia: “Questo governo è quello che ha fatto di più sulla lotta alla mafia. Primo atto in assoluto è stata la legge sull’ergastolo ostativo che ci ha consentito di tenere in carcere i boss. Poi la difesa del 41 bis, sul carcere duro per i mafiosi. Ne vado orgoglioso”. Sicuro e perentorio anche il commento sui supposti legami tra Berlusconi e alcuni episodi di criminalità organizzata: “Sono certo che politicamente, storicamente e culturalmente sia impossibile collegare le stragi con la discesa in campo di Berlusconi. La teoria che il Cavaliere avrebbe voluto le stragi per suscitare una reazione securitaria non ha senso. Berlusconi era ‘l’uomo con il sole in tasca’, ottimista, sorridente e liberale. E poi ha rafforzato tutte le leggi contro la mafia”.