Il segretario di Sinistra Italiana spinge: “Non si può non parlare insieme di una cosa che coinvolge milioni di italiani, ci sono stipendi da fame e non è giusto”
Tagliente, mai banale e sempre all’attacco su temi su cui crede fermamente come il salario minimo. Per il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni è un argomento “su cui non si può non parlare e trattare”, anche perché, dice a Notizie.com il leader, “ci sono milioni di italiani che hanno ancora uno stipendio da fame e per noi cercare di fissare un salario e uno stipendio minimo garantito è una cosa giusta e normale“. Per Fratoianni è un tema che prende quasi come una vicenda personale, considerato che “sono anni che ne dibattiamo“, ma non si è “mai riusciti a trovare un accordo vero“.
Già perché è un argomento su cui si dibatte e ci si divide da anni, anche quando c’era Draghi e, teoricamente, con la sinistra, o parte di essa, al governo. Ora il presidente Meloni ha dato un’apertura sull’argomento, ma Fratoianni avverte subito: “Ho visto quello che ha detto e come l’ha detto, va bene mi sembra un buon punto di partenza e anche una novità, ma per dare un segnale vero, ritiri quell’emendamento soppressivo, anche perché fino a quando c’è quel tipo di emendamento lì, è mettere una pietra tombale alla legge. E non mi sembra una grande apertura, se poi ne vuole parlare per davvero, noi siamo qui pronti” .
“In un paese normale dovrebbe essere un tema che tocca tutti, ma così non sembra”
Nicola Fratoianni va dritto al punto e non concede sconti, almeno alla maggioranza, soprattutto per via dell’emendamento soppressivo che è stato presentato: “Apertura a parte, ma nel linguaggio parlamentare quel passaggio pone una pietra tombale sulla legge e non mi sembra il modo giusto per interloquire, poi per carità è legittimo da parte della maggioranza, ma se vogliono discutere parliamone, noi abbiamo portato una proposta ragionevole e coerente con i bisogni di milioni di italiane, nel rispetto del dialogo ci saremo aspettati un dibattito, un qualcosa che entrasse nel merito. Adesso vediamo questa disponibilità di Meloni, ma non è neanche dettagliata anche se siamo sempre pronti a discutere, prima però faccia in modo di ritirare l’emendamento soppressivo se si fa si può cominciare a parlare”.
Per Fratoianni non ci sono dubbi e a Notizie.com parla di quello che è l’accordo che le opposizioni stanno portando avanti, anche perché, racconta il segretario di Sinistra Italiana, “ci siamo messi attorno a un tavolo e abbiamo trovato una quadra e un accordo sul quale si può dialogare anche con la maggioranza“. E si passa alla cifra minima, dalla quale partire, non certo quella definitiva: “Ci sono valori diversi da singoli paesi, ma il frutto dell’accordo di opposizione è 9 euro lordi minimi garantiti come ipotesi da cui partire all’ora che prevede dei meccanismi di indicizzare rispetto all’andamento del costo della vita, noi di Sinistra Italiana avevamo proposto 10 euro ma ci siamo messi d’accodo per 9 e devo dire la verità che anche 10 euro, rispetto al costo della vita di adesso, sarebbero una cifra troppo bassa, ma quello che conta ed è fondamentale è che venga inserita la norma, che diventi legge poi si può migliorare e rivedere ogni cosa, soprattutto se viene fatta insieme. C’è la giungla adesso, ci sono molti contratti di tanti lavoratori che guadagnano significativamente meno di 9 euro lorde l’ora e questo è un’indecenza. Vediamo la maggioranza, vediamo se aprono davvero al dialogo, ma tolgano quell’emendamento soppressivo, altrimenti tutto è inutile”