Paola Frassinetti, sottosegretaria al ministero dell’Istruzione ed esponente di FdI, in esclusiva ai nostri microfoni sul salario minimo: “Non ci sono mai stati motivi di netta contrarietà”.
L’apertura del premier Meloni sul salario minimo ha riaperto il dibattito tra maggioranza e opposizioni. Il centrodestra è pronto ad un confronto da settembre. Da parte del Pd, invece, la richiesta è quella di un tavolo immediato per iniziare un dialogo il prima possibile per arrivare ad un accordo. Vedremo se nei prossimi giorni si arriverà ad un’intesa oppure la svolta del presidente del Consiglio non porterà ai frutti sperati.
La nostra redazione ha contattato Paola Frassinetti, sottosegretaria al ministro dell’Istruzione oltre che esponente di Fratelli d’Italia, per commentare insieme a lui una svolta improvvisa e sicuramente non prevista nei giorni scorsi.
Onorevole Frassinetti, il premier Meloni ha aperto al dialogo sul salario minimo. Un messaggio sicuramente importante alle opposizioni.
“Sì, il Presidente Meloni ha risposto all’appello di Calenda in quanto è giusto aprire un confronto quando l’opposizione mostra di nutrire pregiudizi. Inoltre non ci sono mai stati motivi di netta contrarietà“.
Salario minimo che continua a dividere anche i sindacati. Sarà possibile secondo Lei trovare un punto di incontro su questo tema?
“La proposta andrà approfondita e quindi ci vuole tempo, l’importante è che ci sia un vero confronto e non uno scontro mediatico. la preoccupazione è che la misura diventi un adeguamento dei compensi al ribasso“.
Nonostante l’apertura, le opposizioni (soprattutto dal PD) continuano ad incalzare e parlano addirittura di un possibile ‘bluff’. Come rispondere a queste affermazioni?
“Non è un bluff e questo è dimostrato anche dal fatto che il Presidente della Commissione Lavoro on. Rizzetto aveva già proposto un differimento a settembre per poter instaurare una discussione più ampia sull’argomento“.