Carlo Calenda in un’intervista a ‘La Nazione’: “Aspetto che la disponibilità si trasformi in un segnale ufficiale da parte del presidente del Consiglio”.
L’apertura del premier Meloni sul salario minimo è stata al centro dell’intervista di Carlo Calenda a La Nazione. Il leader di Azione è pronto al confronto sulla maggioranza su questo tema, ma si augura che “la disponibilità presto diventi un segnale ufficiale da parte del presidente del Consiglio. Ho auspicato un incontro su un tema che interessa 4 milioni di italiani che lavorano in modo duro, ma non riescono ad arrivare alla soglia di sussistenza“.
Calenda, però, ha bocciato l’ipotesi di un inizio dei tavoli a settembre: “Mi sembra una proposta sbagliata. Non mi metterei a fare ultimatum da una parte o dall’altra. L’obiettivo deve essere sempre quello di riuscire a portare a casa soluzioni utili per il nostro Paese“.
Calenda sulla road map: “Ecco quale deve essere”
In questa intervista Calenda si è soffermato anche sulla road map da intraprendere sul salario minimo: “Prima di tutto bisogna organizzare un incontro a Palazzo Chigi con il premier e i ministri dell’Economia e del Lavoro per presentare la proposta unitaria di salario minimo. Si tratta di un provvedimento che non deve prevedere indicizzazioni per non generare inflazione e deve essere recepito in un anno da tutti i contratti nazionali“.
“Io sono comunque pronto ad ascoltare qualsiasi proposta alternativa – ha precisato ancora il presidente del Consiglio – l’importante è risolvere la condizione di chi lavora e non riesce a condurre una vita dignitosa. Il che, come recentemente detto anche da Mattarella, non è costituzionale“.
La posizione di Calenda sulla vicenda Santanchè
Carlo Calenda ai microfoni de La Nazione è tornato anche sul caso Santanchè a pochi giorni dal voto alla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni: “Per noi il ministro deve dimettersi perché non ha tenuto un comportamento compatibile con il suo ufficio. Ma quanto deciso da Pd e MoVimento 5 Stelle è un regalo al premier Meloni. La mozione, infatti, verrà bocciata e questo consentirà al presidente del Consiglio di rimettersi alla sovranità del Parlamento riguardo al caso“.