Il ministro Urso descrive la dura estate degli italiani: caldo, caro prezzi, migranti…

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha esposto la complessa situazione del Paese in relazione a numerosi temi.

Di cosa vi dovreste occupare se in questo momento diventaste ministro delle Imprese e del Made in Italy? Proteste per il salario minimo, Cgil pronta allo sciopero generale, caro voli, caro prezzi, caro estate… Insomma non semplice come situazione da sbrigare, ma, un’emergenza pare aver sovrastato tutto il resto… il caldo.

Intervista 'La Stampa'
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Durante un’intervista al Corriere della Sera, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha esposto la critica situazione del bel paese, da caro voli, fino alle temperature insostenibili, che stanno costringendo molti allo smart working.

Il caldo come emergenza totale

Si parte proprio dall’emergenza caldo che sta monopolizzando l’attenzione dell’informazione e della politica: “Di certo il caldo di queste settimane impone una risposta rapida: perciò nella proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), che il ministero dell’Ambiente ha inviato alla Commissione europea, sono stati indicati prioritari interventi come lo smart working e la settimana lavorativa corta. Il tavolo al ministero sono certo fornirà risposte concrete”.

Intervista al 'Foglio'
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Un caldo che, inevitabilmente, influisce sulla qualità della vita degli italiani, che sono rincorsi da mesi da un’inflazione in fase calante, ma comunque opprimente: “Va premesso che l’inflazione in Italia sta diminuendo più rapidamente che in altri Paesi Europei, ma noi vogliamo fare di più anche per evitare che gli aumenti diventino strutturali come è avvenuto durante la fiammata del 2007/2009. Stiamo lavorando per calmierare i prezzi dei beni di lạrgo consumo individuando un paniere non solo alimentare con meccanismi che definiremo in questi giorni con tutti gli attori della filiera, dalla grande distribuzione organizzata a produttori e commercianti. L’obiettivo da raggiungere già prima della pausa estiva è un accordo di sistema per un ‘trimestre anti-inflazione’. Riguardo ai carburanti, non è vero che tornano a crescere. Grazie al decreto legge Trasparenza, al continuo monitoraggio del Mimite alla collaborazione dimostrata dai gestori delle stazioni di servizio, che da agosto esporranno anche i prezzi medi dei carburanti, il costo industriale dei carburanti in Italia, depurato dalle accise, è oggi tra i più bassi d’Europa”.

I migranti come toppa ai giovani nullafacenti

Qualche settimana fa, il governo Meloni ha approvato l’approdo di oltre 150mila migranti l’anno fino al 2025, per tentare di calmierare l’urgente richiesta di forza lavoro nello stivale: I migranti possono rappresentare un’opportunità solo di fronte a flussi migratori collegati alle esigenze reali delle imprese italiane. I nostro governo si è impegnato da subito per contrastare l’immigrazione clandestina gestita dalla criminalità organizzata e per una programmazione strutturale, definendo un fabbisogno di 450 mila migranti per i settori che ne avevano più necessità, con particolare attenzione a turismo e agriccoltura. Ma il mercato del lavoro italiano è diverso da quello tedesco: in Germania lavora il 51% dei giovani tra i 14 e i 25 anni, in Italia solo il 17,7% con milioni di neet che non studiano non lavorano e non cercano un’occupazione, per effetto anche del reddito di cittadinanza. E’ vero che abbiamo aumentato l’occupazione di oltre 500 mila unità, record storico, ma siamo ancora ben lontani dall’obiettivo e dovremo coinvolgere di più i giovani e incentivare il lavoro femminile.

Il ministro Urso sul governo
Il ministro Urso parla di Pnrr – Notizie.com – © Ansa

Non poteva mancare poi un commento sul salario minimo, argomento polarizzante: “Siamo rispettosi del confronto che si sta svolgendo in Parlamento, delle posizioni di sindacati e rappresentanze di impresa. Va detto che la direttiva europea mira a garantire la diffusione di salari adeguati e garanzie contrattuali, cosa che già accade in Italia grazie ad un ampio ricorso alla contrattazione collettiva. Ma non abbiamo alcun pregiudizio di sorta sul tema”. Infine ecco le mosse per compensare il caro voli: “Ci stiamo confrontando con il ministro Salvini per coordinare gli interventi contro il caro-voli. Intendiamo intervenire da subito sulla follia del meccanismo che determina il prezzo finale dei biglietti, di cui finalmente anche l’Enac si è accorta. Vogliamo agire anche sul concetto di continuità territoriale, per garantire tariffe adeguate per Sicilia e Sardegna, e coprire le altre città sprovviste di alternative ferroviarie. Rispetto all’aeroporto di Catania, non capisco la reazione polemica del presidente Schifani. Ho il dovere istituzionale di intervenire. Sac e Enac devono spiegare perché non siano stati realizzati gli interventi strutturali per fare di Catania un hub davvero internazionale”.

Gestione cookie