La partita sul salario minimo continua ad essere aperta. Il governo pronto a fare un ulteriore passo nei confronti delle opposizioni. Ma resta una condizione.
Sul salario minimo il governo apre alle opposizioni. In una intervista la segretaria del Pd Schlein aveva chiesto alla maggioranza un segnale concreto sulla volontà del dialogo e questo è arrivato nella serata di ieri durante la discussione in Commissione Lavoro alla Camera. Come riportato da Libero, l’esecutivo non ha ritirato l’emendamento soppressivo, ma non lo ha votato.
Questo significa che andrà in Aula senza relatore e quasi certamente il centrodestra avanzerà la proposta di un rinvio di due mesi. Periodo nel quale si aprirà un confronto tra maggioranza e opposizioni per provare a trovare un’intesa. Quindi la partita resta assolutamente aperta e quasi certamente si inizierà a giocare direttamente a settembre.
Sul tema salario minimo il premier Meloni ha ricordato che “c’è una opposizione che si pone in modo molto serio, garbato e penso che sia giusto dare dei segnali di confronto, indipendentemente dal fatto che poi si arriverà ad una intesa oppure no. Noi non sitiamo rimandando nessuna presa di posizione. Loro hanno chiaro un dialogo e noi abbiamo aperto, ma tutto questo richiede anche un po’ di tempo. Se, invece, vogliono una decisione immediata, siamo pronti“.
Non sono mancate comunque frecciatine alle opposizioni: “Mi incuriosisce il fatto che, dopo essere stati al governo una decina d’anni, scoprono solo oggi che c’è questo problema in Italia. Il mio dubbio è che un bel titolo sul salario minimo funziona come slogan, ma nell’applicazione si rischiano problemi“.
In queste ore, inoltre, Forza Italia ha presentato una proposta di legge che prevede di applicare il salario previsto dal contratto collettivo nazionale per tutte le attività non coperte da questa intesa. “C’è un dibattito aperto – ha confermato Tajani – la nostra idea è al vaglio degli alleati e poi di tutti quanti. Vogliamo dare un contributo ed era importante mettere tutto nero su bianco. Dai nostri calcoli, la nostra proposta porterà un incremento annuo per i lavoratori tra i mille e i duemila euro“.