“Lascia una recensione sulla droga” l’assurda richiesta da parte di alcuni pusher su un noto sito di messaggistica istantanea nei confronti dei loro “acquirenti”
Quello che stiamo per raccontarvi potrebbe essere la trama di un film comico. Da precisare che, però, in questo caso non c’è assolutamente nulla da ridere. Non solo: anche perché, tutto questo, è accaduto realmente ed ha lasciato completamente senza parole le forze dell’ordine una volta aver scoperto il tutto. Ci troviamo a Perugia dove dei pusher si sono messi in affari vendendo la droga. In particolar modo hashish. Basti pensare che, nel corso delle operazioni, sono state sequestrate ben 57 chili. Nella lista degli indagati ci sono finiti alcuni giovani. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente molto gravi.
Gli stessi che, oltre a vendere la droga, fungevano anche il ruolo di “corrieri”. Già, proprio coloro che consegnano pacchi e materiali ordinati da persone. In questo caso, però, all’interno degli stessi c’era la droga. Questo è quello che fa sapere il gip Natalia Giubilei in merito all’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di otto giovani di Perugia e Castiglione del lago. I colpevoli hanno una età compresa che va tra i 21 e i 27 anni. Per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre altri quattro dovranno effettuare i domiciliari.
Non è affatto finita qui visto che le vendite avvenivano su Telegram, precisamente sul canale “Doctor Terpz“. A quanto pare non si avevano problemi nell’acquistare droga ed, allo stesso tempo, mantenere l’anonimato. Vendite che si sono verificate in alcune regioni del nostro Paese come: Umbria, Toscana e Marche. Vendite che vedevano come protagonisti anche i ‘grossisti’ verso i quali si assicurano prezzi e trattamenti riservati. Gli stessi che lasciavano delle “importanti” recensioni e pubblicità positiva verso la loro attività.
A gestire il canale ci pensava un bot (risponditore automatico) che fungeva come negozio virtuale nel quale i clienti in anonimato potevano effettuare un ordine. Per poter scegliere la loro droga era molto semplice: si optava per una sostanza e si vedeva il prezzo. Proprio come un menu di un ristorante. Una indagine che sta andando avanti da quasi un anno, ovvero da quando scattarono le manette per un perugino di 26 anni nel settembre dello scorso anno.