E’ suggestivo quello che è successo inserendo alcuni lineamenti per lo storico personaggio del nuovo Vangelo
Negli anni tanti hanno tentato di dare un volto a Gesù Cristo. Tanti hanno dipinto la sua faccia, i suoi lineamenti sin dall’inizio della storia di tutte le storie, bene o male molti se non tutti sono simili. Immagini che sono nelle chiese e nei libri. L”obiettivo è cercare di svelare il volto e la fisionomia di una dei personaggi che ha cambiato la storia in ogni senso la si veda. E nel tempo non solo la pittura, ma la religione e la tecnologia si sono incontrante e confrontate diverse volte per cercare di svelare uno dei più grandi misteri, se non proprio il più grande mistero della storia dell’umanità.
Per millenni, la domanda è sempre rimasta la stessa, con un’immagine che è stata sempre rappresentata in modo diverso da chiunque la proponesse, tentando il più delle volte di dare una fisionomia e una riconoscenza piuttosto simile a tutte le altre, tanto che c’è l’immagine di Gesù che è quella riconosciuto a livello universale. Ora per merito dell’intelligenza artificiale è stato possibile ricreare i lineamenti del volto di Gesù di Nazaret.
Grazie a all’idea di una specialista in tecnologia e scienza, Sarah Romero, provando a basarsi su vecchie immagini e rappresentazioni, dando informazioni al motore di intelligenza artificiale Midjourney con una serie di indicazioni e dettagli legati alla pelle, agli occhi e ai capelli e anche ai riferimenti geografici sulle caratteristiche somatiche del Messia, ovvero della zona della Galilea di quei tempo e il risultato ottenuto è clamoroso.
L’immagine che viene fuori corrisponde a un volto di tipo europeo, con “aspetto giovanile, carnagione bianca, “occhi chiari e lunghi capelli castani, il tutto accompagnato dalla classica barba”. C’è stato, a onore del vero, anche un altro tentativo di un artista olandese, Bas Uterwijk, il quale ha tentato di dare una ricostruzione originale, sempre basandosi e aiutandosi dell’l’intelligenza artificiale. La serie, in questione (la foto qui sopra ndr) è stata composta da circa 50 immagini, realizzata inserendo tutta una serie di ritratti nel software neuronale Artbreeder.