Altro che riscaldamento, l’allarme viene lanciato direttamente dal segretario dell’Onu Antonio Guterres: se non è allarme poco ci manca
Una situazione a dir poco drammatica quella che ha elencato Antonio Guterres. L’attuale segretario generale dell’Onu, nella giornata di ieri, ha lanciato un nuovo ed importante allarme in merito al cambiamento climatico. Allo stesso tempo, infatti, ha confermato che in questo mese di luglio (giunto oramai alla conclusione) si sono raggiunte delle temperature a dir poco da record. Tanto è vero che la terra sta passando da un livello di “riscaldamento” fino ad arrivare ad una vera e propria “ebollizione globale“. Parole inquietanti, ma che alo stesso tempo rendono chiaro il concetto di quello che stiamo vivendo.
Dichiarazioni che arrivano direttamente dagli Stati Uniti D’America, precisamente New York, in cui il segretario ha descritto questo caldo intenso (nell’emisfero settentrionale) come una “crudele estate“. Insomma, non una buona notizia per l’intero pianeta. Tanto è vero che c’è il serio rischio che possano stabilirsi dei “record” (di cui non andare proprio fieri). Una situazione a dir poco terrificante visto che, a quanto pare, stiamo solamente all’inizio. Un mutamento del clima che, per gli stessi scienziati, diventa inequivocabile. L’unica soluzione per Guterres è quella della velocità del cambiamento.
Le conseguenze possono essere a dir poco drammatiche. “Bambini travolti dalle piogge monsoniche, famiglie in fuga dalle fiamme, lavoratori svenuti per il caldo torrido“. In merito a tutto questo, il segretario delle Nazioni Unite continua con i suoi appelli affinché la situazione possa cambiare quanto prima. Non si è fatto attendere l’ennesimo attacco nei confronti del settore dei combustibili fossili. Come riportato in precedenza (ed anche in altre occasioni) l’aria sta diventando sempre di più irrespirabile. Stesso discorso vale anche per il caldo che, con il passare dei giorni, diventa sempre di più insopportabile.
Poi un appello ai leader: “Devono guidare. E’ finito il tempo delle esitazioni. Non bisogna attendere il fatto che gli altri debbano muoversi per primi”. Nel mese di settembre, sempre a New York, Guterres ospiterà il ‘Climate Ambition Summit‘: l’obiettivo è quello di invitare i Paesi ad impegnarsi per raggiungere la neutralità dal carbone il più vicino possibile al 2040. Stesso discorso vale anche per le economie emergenti (entro il 2050). La situazione può essere ancora risolta.