Una vita in pellegrinaggio, Danilo ed Elia e la loro testimonianza di ritorno da Medjugorje

Lui è un consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Fabriano, lei la moglie: insieme vanno avanti tutti i giorni ma con le preghiere nel cuore

Un’esperienza che fanno in tanti, ma chi pensa che si riduce lì e poi si continua come prima una volta tornati vuol dire quasi non esserci stati. In realtà è proprio al ritorno che la vita cambia e si consegna al Signore, portando ogni giorno Medjugorje nel cuore e nei piccoli grandi gesti del quotidiano. E’ lì che cambia davvero, è lì che la Madonna di Medjugorje entra nella testa, nell’anima e nel cuore. Ed è successo a due persone come Danilo ed Elia che da dieci anni andare in quel pezzetto di Bosnia Erzegovina è diventato un appuntamento fisso. Ma non certo come tappa forzata, ma come ricarica per certi versi e come ringraziamento. “Un’esigenza andare là, iniziata quasi per caso, ma il caso non esiste”. A parlare così sono Danilo Silvi, che di professione fa il politico, e sua moglie Elia, che dopo una decina di pellegrinaggi, hanno deciso di raccontare la loro esperienza e condividerla con gli altri.

L'incontro
Danilo Silvi e la moglie Elia mentre sono a Medjugorje (Facebook Notizie.com)

Hanno deciso di raccontare quello che hanno vissuto e provato, nonostante ci siano stati già tante altre volta, ma, forse, l’ultima è stata particolare e più forte rispetto alle altre. “Succede qualcosa che ha dell’incredibile – raccontano – perché non smetti di pregare per il senso di grazia che vivi”. I due parlano con innocenza e naturalezza, raccontano che sperano di poter creare ancora dei nuovi gruppi di preghiera e tornare il prima possibile al santuario della Bosnia Erzegovina. E loro fanno capire bene che il vero pellegrinaggio inizia quando lasci Medjugorje e torni a casa, nel loro caso a Fabriano, per questo la cronaca di quei giorni è un particolare che arriva dopo.

Siamo tornati a casa con uno sguardo diverso sulla vita

Il ritorno
La chiesa principale di Medjugorje che si trova nella piazza della città del santuario (Facebook Notizie.com)

Danilo ed Elia quasi si emozionano nel raccontare la loro esperienza, nonostante siano andati già tante volte a Medjugorje. “Siamo tornati a casa con uno sguardo diverso sulla vita” racconta con tono fiero e anche lei piuttosto emozionata Elia che si rivolge ai fedeli consigliando loro di non nascondere la propria fede e di non vergognarsi. Cosa che, purtroppo, succede un po’ troppo spesso, soprattutto quando si torna a casa e i rivedono le persone di tutti i giorni, le quali ti chiedono come è stato e cosa è stato. Ed è lì che ogni persona che è stata a Medjugorje dovrebbe si raccontare, ma invogliare le persone che chiedono e domandano di provare quelle sensazioni senza attaccarsi ai racconti di chi è andato.

E infatti Danilo subito esorta come se da parte sua ci sia stata una vera e propria chiamata per andare a Medjugorje: “Nascono anche rapporti umani, amicizie durature, solide. Perché non provare?”. E con insistenza prosegue nel suo racconto con tanta emozione e trasporto: “Oggi non posso vivere senza, perché la Madonna ha cambiato la mia vita. E’ con me, è nella preghiera, è nelle azioni di tutti i giorni” racconta. Un pellegrinaggio, un motivo di vita e di condivisione, che diventa occasione non solo un’occasione per ricaricare le pile, ma che ti aiuta ad andare avanti e a credere che ci sia qualcosa che ti dà forza e amore allo stesso tempo. E Danilo spiega soprattutto il motivo perché “a Medjugorje in pochi giorni scopri il senso della vita”. Un’esperienza da vivere in modo assoluto, col cuore aperto e con la fede nel cuore. Senza paura, senza timore, solo aprendo se stessi col cuore, con l’anima e lasciandosi andare in tutti i sensi. Medjugorje è anche e tutto questo.

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