L’ex primo cittadino della Capitale, Gianni Alemanno, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” dove si è soffermato sui rapporti tra l’Italia e la Cina
La visita della premier Giorgia Meloni, negli Stati Uniti D’America, nella Casa Bianca con il presidente Joe Biden ha fatto decisamente discutere. I due hanno rinforzato, ancora di più, il rapporto che c’è tra i due Paesi. Nel corso del colloquio, però, si è anche parlato della questione che vede come protagonista la Cina. Tra gli argomenti che vengono trattati nelle ultime ore è la possibile rottura del rapporto con la “Via della Seta“. Una conferma che arriva direttamente dal ministro Guido Crosetto, anche se dalla premier parole ufficiali in merito non sono ancora arrivate.
Allo stesso tempo, però, arrivano altre importanti dichiarazioni in merito. Da parte proprio dell’uomo inquadrato in foto. Si tratta di Gianni Alemanno che, in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa“, ha espresso tutti i suoi dubbi e perplessità in merito a questo rapporto tra, appunto, l’Italia e la Cina. Conosce fin troppo bene la Meloni visto che è stato compagno di partito, appunto, dell’attuale presidente del Consiglio. Direttamente da Orvieto, dove ha avviato il cantiere di una nuova destra sociale intitolata ‘Forum dell’indipendenza italiana” ha rilasciato importanti dichiarazioni.
L’obiettivo di Alemanno, quindi, è quello di “non morire americani”. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni in merito: “Indipendenza dall’eccessivo vincolo economico europeo e dall’atlantismo. L’Italia non è mai stata così allineata con gli Usa come accade in questo periodo. Questo è il governo più atlantista della storia repubblicana“. Non è finita qui visto che, per lo stesso Alemanno, addirittura i vecchi leader Dc riuscivano a stare nella Nato senza avere posizioni nette come quelle che ha il premier sulla guerra in Ucraina.
In merito alla visita della Meloni da Biden: “Non mi piace l’idea che dobbiamo essere allineati in tutto e per tutto con gli Usa, che ci hanno trascinato in una serie di guerre contrarie al nostro interesse nazionale“. In conclusione fa chiarezza anche sul fatto che non bisogna assolutamente abbandonare “La via della Seta“: “Dopo esserci fatti coinvolgere in una guerra contro la Russia, dare uno schiaffo in faccia ai cinesi significa dichiarare guerra ai Brics. Uscire così, per fare un favore agli americani, mi sembra un errore“.