Una calamità naturale che non dà tregua nelle zone sud dell’Asia, si temono tanti morti e danni ingenti
Immagini spettrali e fuori dal tempo. Che riportano la mente a quando ci fu lo tsunami tanti anni fa e che diverse vittime provocò. In Asia stanno vivendo con paura l’arrivo del tifone Doksuri e le prime notizie parlavano di un totale di 20.656 persone a Shijiazhuang, capitale della provincia di Hebei della Cina settentrionale, ma col passare delle ore si sono raddoppiate fino ad arrivare a oltre 50.000 e adesso siamo quasi sulle 80.000 evacuate ma non ancora accertate.
E’ stato il quinto tifone che ha colpito quest’anno in quella regione, ma quello che preoccupa è che si sta spostando lungo le cose e lungo tutto il paese senza ancora mai sfaldarsi e arrestare la sua corsa.
Senza contare poi che le piogge presso alcune stazioni di osservazione meteorologica della provincia hanno superato i 400 mm. L’osservatorio meteorologico provinciale non fa che emettere continui allarmi rossi per forti piogge e venti che potrebbero aumentare da qui ai prossimi due giorni.
Nei giorni scorsi ha toccato le Filippine. Mentre si spostava sulle acque attorno l‘isola di Dalupiri, al largo della punta settentrionale dell’isola principale di Luzon, i venti del tifone Doksuri hanno raggiunto velocità impensabili fino ad arrivare a 175 chilometri all’ora, con punte che hanno superato anche i 200 chilometri all’ora.
L’agenzia meteorologica nazionale delle Filippine e quella cinese hanno avvisato la popolazione di “condizioni pericolose” nei prossimi giorni a causa dei forti venti e delle forti piogge che hanno colpito la regione scarsamente popolata. Si temono ci siano vittime. Una accertata è una donna che è morta dopo essere stata colpita da un albero di cocco caduto nel comune di Ramon, nella provincia settentrionale di Isabela.