Il presidente della Repubblica ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale per contrastare il fenomeno
Ricorre oggi la giornata internazionale contro la tratta di esseri umani. Un problema sempre più preoccupante e che riguarda da vicino l’Italia. Per questo motivo ne ha parlato direttamente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’odiosa forma di sfruttamento – assimilabile alla schiavitù – rappresentata dalla tratta di esseri umani, è tuttora presente nell’attuale vicenda internazionale, tanto da avere sollecitato l’Organizzazione delle Nazioni Unite, dieci anni or sono, ad istituire un’apposita Giornata Mondiale per contrastarla“, le sue parole. A suo giudizio è necessaria una risposta determinata e solidale da parte della Comunità internazionale al fine di contrastare questa grave violazione dei diritti umani.
Mattarella, inoltre, ha evidenziato l’importanza dell’impegno dei Paesi coinvolti e degli organismi multilaterali. In tal senso, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della società civile giocano come sempre un ruolo fondamentale, con priorità la tutela dei bambini, delle donne e degli uomini che cadono vittime di questa tratta disumana. Per sconfiggerla è essenziale perseguire i trafficanti e affrontare le cause profonde che spingono intere popolazioni alla disperazione e all’abbandono delle proprie terre d’origine nella speranza di trovare una vita migliore. In fondo, infatti, è sempre questa la motivazione che spinge molte persone a affidarsi a individui senza scrupoli, mettendo a rischio le proprie vite.
Il presidente della Repubblica ha anche sottolineato che la mossa principale cui far ricorso è quella di promuovere la pace nelle zone colpite da conflitti e creare opportunità di crescita economica e sociale nei territori in cui la povertà e la mancanza di prospettive dominano. Tutto questo infatti può contribuire a debellare le condizioni che favoriscono il fenomeno. Sotto questo punto di vista l’Italia ha dimostrato il suo impegno e di essere assolutamente determinata a prevenire e punire i casi legati alla tratta di esseri umani, sostenendo l’adozione del protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale.
Noto anche come Protocollo di Palermo, questo è uno strumento giuridico internazionale adottato nel dicembre 2000 ed entrato in vigore appunto nel dicembre 2003, come integrazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (Convenzione di Palermo) adottata nello stesso periodo. Questo documento ha fornito una definizione chiara e ampia di “tratta di persone”, che comprende l’atto di reclutare, trasportare, trasferire, ospitare o ricevere persone a fini di sfruttamento. Questo sfruttamento, tra l’altro, può includere pure la prostituzione forzata, il lavoro forzato, la schiavitù, il traffico di organi e altre forme di sfruttamento grave.