Sembra quasi la scena di un film, in realtà è successo per davvero, tanto che sui social sta spopolando
Una storia che sembra quasi tratta dal film “L’aereo più pazzo del mondo“, ma è pure realtà e sta facendo il giro del web e di tutto il mondo. E’ accaduto in Italia, protagonisti un pilota tedesco e un tecnico radar italiano. E tutto nasce da un input che, non si sa bene di chi se dalla torre di controllo o dalla compagnia aerea, ha fatto in modo di cambiare la rotta dell’aereo della Lufthansa.
Una presa di posizione che non ha fatto piacere a chi portava l’aereo. Già perché il pilota dell’Airbus Lufthansa non solo non l’ha presa bene, ma ha ben pensato di agire in maniera del tutto particolare e irriverente. L’aereo è partito da Francoforte e sarebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Catania ma, proprio mentre era sopra la città siciliana, dalla torre di controllo arriva una comunicazione: “Diverted to MLA”. Ossia il volo non atterra più a Catania, ma deve andare a Maltta. Apriti cielo. Anzi, disegna nel cielo…
Una comunicazione che non è stata affatto apprezzata dal pilota della Lufthansa che, nonostante avesse tentato di atterrare due volte (e si stava preparando per la terza dopo che era in volo da quasi due ore), appena ha ricevuto la decisione non ci ha visto più e ha risposto come meglio non poteva, almeno dal suo punto di vista. Ha cominciato a cambiare rotta, ma l’ha fatto volendo lanciare un messaggio alla torre di controllo siciliana, con l’immagine eloquente di un grosso pene apparso sui radar che è stata registrata dal portale Flightradar24 che traccia il traffico aereo mondiale. La vicenda è avvenuta il 28 luglio e riguarda il volo LH306, un Airbus A321 della compagnia aerea tedesca. E, naturalmente, l’immagine ha subito fatto il giro dei social e del mondo.
Questa la descrizione di quanto avvenuto dalla Sac, l’azienda che gestisce l’aeroporto di Catania: “L’aeromobile si stava avvicinando ma era in corso un warning per wind shear (una repentina variazione del vento, ndr). Anche altri aerei hanno provato ad atterrare una prima volta, non riuscendoci hanno dovuto riattaccare e poi sono riusciti a farlo”. Il resto, ormai, è storia.