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Cronaca

Femminicidio di Cologno Monzese, è il numero 70 dall’inizio del 2023. La criminologa Volpini a Notizie.com: “Impressionante il numero di donne uccise per futili motivi”

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Luigia Luciani

5 femminicidi in una  settimana, 70 dall’inizio del 2023. L’ultimo orrore a Cologno Monzese, dove la giovanissima Sofia Castelli è stata uccisa dall’ex fidanzato. Potrebbe essere entrato in casa dopo aver sottratto una copia delle chiavi. “Impressionante il numero delle donne ammazzate per futili motivi, che è anche capo di imputazione”. Lo dice in esclusiva a Notizie.com la nota psicologa e criminologa Laura Volpini

Dal primo gennaio al 23 luglio 2023 sono stati registrati 184 omicidi, con 65 vittime donne, di cui 52 uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 31 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex.

Uccisa dal suo ex fidanzato (Ansa Foto) Notizie.com

È quanto emerge dall’ultimo report del Viminale. Ma  al dossier vanno aggiunti i numeri degli ultimi sei giorni, fino al  29 luglio. 70 il numero totale di femminicidi. E nelle prossime ore si terrà proprio l’interrogatorio di garanzia per Zakaria Atqaoui, il 23enne che ha confessato il delitto della giovanissima Sofia Castelli a Cologno Monzese. Zakaria sarebbe entrato nell’appartamento della ragazza, una casa che conosceva benissimo,  perchè lì aveva vissuto per molto tempo insieme alla famiglia della vittima. Atqaoui avrebbe sottratto le chiavi in precedenza, quindi avrebbe sorpreso Sofia nel sonno per massacrarla con diverse coltellate.

Vittima e assassino avevano una relazione alle spalle, durata tre anni, che è stata interrotta bruscamente. I genitori di Sofia per oltre un anno avevano accolto l’italo-marocchino in casa, quando la famiglia del ragazzo si era trasferita all’estero. La separazione tra i due risale a circa due settima fa. Forse ci sarebbe stata una lite qualche giorno prima del terribile delitto. Sofia era andata in discoteca la sera in cui ha trovato la morte. Rientrata intorno alle 5 del mattino, sarebbe dovuta partire all’indomani per la Sardegna per raggiungere la famiglia che aveva già anticipato le vacanze. Ma Sofia invece ha trovato la fine più atroce per mano di chi la conosceva sin troppo bene, e attraverso i social, pare la controllasse e spiasse di continuo. Notizie.com ha parlato del delitto di Sofia e dei tanti e continui femminicidi con la psicologa e criminologa Laura Volpini.

Femminicidio di Cologno Monzese, è il numero 70 dall’inizio del 2023. La criminologa Volpini a Notizie.com: “Impressionante il numero di donne uccise per futili motivi”

La criminologa Laura Volpini a Notizie.com, foto Notizie.com

Dottoressa Volpini, pensa al delitto della povera Sofia Castelli e alle 70 donne ammazzate dall’inizio dell’anno in corso e cosa le viene in mente?

“Quanto sia impressionante la facilità con cui le donne vengono uccise per “motivi futili”, ovvero motivi che si dovrebbero considerare ordinari nella dinamica interpersonale, come la scelta di un partener di decidere di lasciare l’altro. La giovanissima Sofia, in base alle fonti di stampa, è morta per mano del suo ex. Evidentemente da parte del ragazzo, senza ovviamente giustificarlo, un forte risentimento. Si è infilato in casa di soppiatto e l’ha accoltellata…atroce!

Sofia come tante altre donne, uccise per mano di un ex compagno e ex marito. Qualcuno che forse non si arrende davanti la fine di una storia.

“Sono clichè culturali. La separazione viene vissuta come “lesa maestà”, come minaccia al senso del sè, alla propria identità. Oggi le nuove generazioni, ma anche le generazioni adulte hanno evidenti problemi di fragilità e incompetenze sul piano emotivo e relazionale. Parlo della mancanza di tolleranza, della frustrazione, della delusione delle aspettative”.

Domanda forse scontata, ma direi quasi inevitabile: come prevenire, se prevenire è possibile?

“Occorre sensibilizzare i ragazzi ai temi della violenza. Pensiamo ad esempio all’ uso poco responsabile del mezzo social, dell’esposizione ai videogiochi per un numero spropositato di ore, proprio nella fascia di età in cui giovani investono sulla propria identità. Io dico, focalizziamo le nostre attenzioni sulla desensibilizzazione alla violenza”.

Ovvero dottoressa?

“Mi riferisco a quei comportamenti frutto di personalità poco strutturate. Gli strumenti tecnologici, i social consentono purtroppo il controllo dell’altro. Controllo che può diventare ossessione. Si amplificano aspetti legati alla ruminazione, alla rabbia, al rancore”.

Non necessariamente chi uccide però è affetto da malattie mentali?

“Se noi andiamo ad analizzare i tanti casi, scopriamo che la maggioranza degli uomini che hanno commesso un femminicidio, non avevano una precedente diagnosi di malattia mentale nè erano presi ad incarico presso servizi psichiatrici. Poi io eviterei anche altre semplificazioni”.

Quali?

“…Che chi uccide sia affetto di default da disturbo narcisistico della personalità. Certamente questo è uno degli spettri di personalità, che peraltro ha una sua complessità, ma non si correla in modo causale con la violenza e non spiega di per sè i comportamenti violenti. Sono preponderanti in questi casi i fattori psicosociali, come il disimpegno morale, la desensibilizzazione alla violenza (attraverso influencer che propongono challengers pericolose, o pseudo artisti musicali che fanno della violenza e della svalutazione della donna, dei “valori”), la mancanza di riflessività rispetto alle conseguenze dell’azione, la rabbia, l’ostilità, la ruminazione. Aspetti che ci permettono di comprendere come si possa arrivare a commettere un delitto così esecrabile”.

E’ un altro luogo comune ritenere che il caldo insopportabile possa influire negativamente sulla psiche al punto da determinare azioni violente e omicidi efferati?

“Nel caso della povera Sofia proprio no, e in generale non possiamo ritenere il clima un fattore causale del femminicidio. Certo il caldo può diventare un fattore di stress che associato ad altri elementi, potrebbe far cedere i meccanismi di autoregolazione del comportamento, ma i rischi in genere sono legati  all’isolamento sociale; al fatto di non essere stati capaci di chiedere aiuto, alla perdita del  lavoro ad esempio.  L’isolamento sociale spesso è anche sottovalutato perchè si ritiene si essere in contatto col mondo, ma magari si coltivano solo rapporti virtuali…”

Per tornare e chiudere ancora sull’omicidio di Cologno Monzese…questo ragazzo, il suo ex fidanzato, potrebbe addirittura essersi introdotto nella casa di Sofia dopo aver sottratto un mazzo di chiavi…

“Fosse così si potrebbe pensare alla premeditazione, frutto di un risentimento non elaborato.  Una lucida ossessione. Questo delitto, con tutte le dovute differenze , mi ricorda il caso di Lucia Annibali, quando Luca Varani, tra le altre cose, fu accusato di aver sottratto le chiavi di casa della vittima, per manometterle l’impianto di gas della cucina. In questo caso, le chiavi della povera Sofia, sono state sottratte o duplicate per ucciderla direttamente”

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Luigia Luciani