In merito alla questione del taglio del reddito di cittadinanza da parte dell’attuale governo, è arrivato l’appello da parte di Antonio Decaro. Il numero uno dell’Ance ha rilasciato una intervista al ‘Corriere della Sera’
Uno degli argomenti principali, di questo ultimo periodo, non può che essere la sospensione ed il taglio da parte del governo sul reddito di cittadinanza. Una mossa che ha scatenato le prime importanti polemiche non solamente da parte delle opposizioni, ma soprattutto dalle 161mila famiglie che hanno ricevuto un sms dall’Inps che li avvertiva di tutto questo. Tanto è vero che, nella giornata di oggi a Napoli, si temono dei disordini da parte di alcuni manifestanti pronti a protestare ed, allo stesso tempo, chiedere spiegazioni in merito a questa mossa. Sul reddito di cittadinanza è intervenuto anche il politico inquadrato in foto, ovvero Antonio Decaro.
L’attuale primo cittadino di Bari ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera‘ dove si è soffermato a parlare della decisione del governo. Allo stesso tempo ci ha tenuto a precisare che il nostro Paese sta vivendo una situazione molto particolare e difficile. Colpa anche dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi che hanno condizionato le fasce deboli della popolazione. Aumentando, tra l’altro, altri problemi. Successivamente ha voluto fare un appello al governo, invitando loro a non lasciare da soli i sindaci come lui a tenere in piedi la comunità.
Reddito cittadinanza tagliato, appello Decaro: “Senza risorse tutto più difficile”
In merito alla questione affrontata in precedenza, Decaro ha aggiunto che senza risorse diventa sempre più difficile per i primi cittadini affrontare questo tipo di problema. Il numero uno dell’Associazione dei Comuni ha continuato dicendo: “Erano anni che non vedevo la gente sotto gli uffici del Comune“.
Poi decide di puntare il dito contro l’Inps per come si è mossa in questo ultimo periodo: “Noi crediamo che abbiano fatto degli errori. Soprattutto nella forma e nella sostanza della comunicazione. Credo che non sia affatto giusto trattare delle persone in questo modo, cambiare le regole da un momento all’altro. Ovvero dire loro che non avranno più nulla su cui contare. Stiamo parlando di famiglie che hanno a carico anche dei bambini. Hanno completamente sbagliato i calcoli“.