Il leader di ‘Italia Viva’, Matteo Renzi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Corriere della Sera” in cui ha affrontato vari argomenti
Matteo Renzi non indietreggia di un solo centimetro e, di conseguenza, non cambia assolutamente idea. in merito all’elezione diretta del presidente del Consiglio. Ribadisce, ancora una volta, il suo pensiero in una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Nel corso della chiacchierata ha rivelato che l’andamento dell’elezione è fin troppo semplice: ovvero è il cittadino ad eleggere il capo del governo. Proprio come lo fa votando il futuro primo cittadino. Ci tiene a precisare che una proposta dell’intero ‘Terzo Polo‘, con tanto di inserimento nel programma.
Queste sono alcune delle sue parole in merito a questo importante argomento: “Si tratta di restituire il potere al ‘cittadino arbitro’ come lo chiamava Ruffilli. Inutile lamentarsi dell’astensionismo se poi uno va a votare e il suo voto non conta. Pensi alla ultime elezioni spagnole, tanto per fare un esempio. Eleggere direttamente il presidente del Consiglio significa difendere le istituzioni in un momento di crisi della democrazia nel mondo“.
In questo ultimo periodo si continua a parlare, sempre di più, di una possibile “mano tesa” che l’ex premier avrebbe effettuato nei confronti di quella attuale. Una ipotesi che è stata respinta e rispedita al mittente da parte del fiorentino che precisa: “Sulle riforme si lavora insieme, sia la maggioranza che l’opposizione. Quando ero presidente del Consiglio hanno fatto fallire la riforma, tutto questo pur di attaccarmi. A differenza loro non farà lo stesso“. Poi un aneddoto che riguarda proprio la Meloni: “Ricordo che quando era all’opposizione mi attaccava tutti i giorni: sull’euro, Nato, trivelle, immigrazione.
Io resto all’opposizione di questo governo, ma su alcuni temi ha cambiato idea e di questo ne sono felice. Sia chiaro, non si tratta di inciucio: tutto questo si chiama politica“. Infine non si è fatta attendere la battuta conclusiva sul suo “ex amico e collega” Carlo Calenda. Ricordiamo che quest’ultimo ha ribadito il proprio “no” all’elezione diretta del premier. In merito a ciò Renzi fa sapere: “Il programma elettorale del Terzo Polo lo ha firmato proprio lui, non io. C’era l’elezione diretta. A forza di cambiare idea si sta smentendo da solo“.