In merito alla vicenda del Pnrr il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’
Massimiliano Fedriga ha le idee ben chiare. Nel corso dell’intervista al ‘Corriere della Sera‘ ha specificato di aver inviato una lettera al ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto. A quest’ultimo gli è stato chiesto un incontro quanto prima visto che intende affrontare un bel po’ di argomenti. Allo stesso tempo, però, ci ha tenuto a precisare che c’è la più totale voglia di collaborare da parte di tutti per un unico scopo: ovvero quello di raggiungere, quanto prima, gli obiettivi prefissati del nostro Paese. Allo stesso tempo ci ha tenuto a precisare che le questioni fondamentali da affrontare sono relativamente due.
La prima è cosa si intende per riprogrammazione annunciata da parte del governo se inciderà sui capitoli oppure sui singoli progetti. Dall’altra parte, invece, vogliono avere chiarezza sul fatto se il rifinanziamento di alcuni progetti accantonati dal Pnrr possano, in qualche modo, funzionare. Fedriga insista sul fatto che è molto importante conoscere sia la modalità che gli stessi tempi. La preoccupazione, da parte di alcune regioni, in merito al fatto che i fondi del Pnrr possano essere persi è decisamente molto alta. Un rischio che i governatori non vogliono assolutamente correre.
Pnrr, Fedriga: “Non abbiamo un modello predefinito. Ci sono preoccupazioni”
In merito alla bozza della riprogrammazione aggiunge: “Le Regioni non sono state chiamate a dare loro un apporto. Allo stesso tempo ci aspettiamo un maggiore coinvolgimento per il documento definitivo. Sul Pnrr non siamo stati ascoltati del tutto. Questo con i governi passati. Non vorremmo che si cambiasse logica in questo Paese“. Ci ha tenuto a precisare che è pronto ad offrire una collaborazione importante per fare in modo di venire incontro ad alcune cose che riguardano questo importante argomento.
In conclusione Fedriga aggiunge: “Non abbiamo un modello predefinito. La cosa importante è che la stessa sia formata da politici ma anche da tecnici in modo tale che possano entrare nei singoli progetti in modo operativo. Alcuni appalti potrebbero rimanere a metà. Non nascondo che un po’ di preoccupazione in merito c’è eccome. Ed è proprio per questo motivo che abbiamo chiesto un incontro urgente con il ministro“.