Il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Sole 24Ore’ dove ha voluto spegnere alcune polemiche che si erano andate a creare nell’ultimo periodo
Altro che ‘TeleMeloni‘: Giampaolo Rossi, direttore generale della Rai, ha voluto spegnere le polemiche che si erano create proprio nelle ultime settimane. Nel corso di una intervista al quotidiano “Sole24Ore“ha precisato che i palinsesti siano stati realizzati a tempi di record. L’obiettivo, fa sapere, è quello di riuscire a raccontare l’Italia intera. In questo modo ha voluto rispondere alle continue frecciatine, da parte della sinistra, in questo ultimo periodo. Ricordiamo che avevano etichettato l’azienda di viale Mazzini come un bollettino del governo. In particolar modo agli “allontanamenti” di Fazio, Saviano, Gramellini, Berlinguer ed Annunziata.
Non solo: polemiche anche sul ritorno da parte dell’ex direttore della Rai, Marcello Foa. Rossi, però, ha precisato che si tratta di casi molto diversi tra loro. “Alcuni sono libere scelte individuali di chi ha deciso di andare altrove; altri sono imposti dal rispetto della mission del Servizio pubblico; altri ancora legittimi cambiamenti di linee editoriali che i direttori da sempre fanno. Ovviamente tutto accompagnato da polemiche che sono più politiche che non di contenuti”.
Critiche che sono arrivate anche dall’Usigrai. In merito alla trasmissione di Salvo Sottile che è pronto a prendere il posto di “Che Tempo Ce Fa” il lunedì sera. Una scelta che non è stata accettata da parte dell’organizzazione sindacale che ha puntato il dito contro la produzione del programma. Anche in questo caso Rossi ha voluto rispedire al mittente le accuse: “Ne abbiamo già parlato. Nei piani di produzione approvati dal cda è stato chiaramente mostrato come in questi palinsesti le produzioni interne siano aumentate. Per l’area Approfondimento il ricorso a esternalizzazioni è passato dal 30% al 16%. In totale il 73% dei programmi sono prodotti internamente, con il dimezzamento degli appalti totali rispetto alla stagione 2022“.
Questione canone: “Non è un tabù. Può essere rimodulato nelle modalità di riscossione, ma ciò che è tabù sono le risorse che devono essere garantite e adeguate”. Questione vigilanza: “Il ministro Giorgetti ha ribadito la necessità che la Rai abbia le risorse necessarie. L’ipotesi del pagamento tramite utenze telefoniche e non più bolletta elettrica può aumentare la base dei paganti e diminuire il costo pro-capite“. Tra l’altro come confermato anche dal ministro Adolfo Urso .