“Tattica dilatoria per insabbiare una discussione che interessa al Paese”, così il deputato di Avs Angelo Bonelli a Notizie.com. “Ora una mobilitazione di piazza…già nelle prossime settimane”, dice sempre ai nostri microfoni Riccardo Magi di + Europa. E’ la reazione delle opposizioni all’approvazione alla Camera di sospensiva al salario minimo
L’Aula della Camera con 168 voti a favore, 127 contrari e 3 astenuti ha approvato la questione sospensiva proposta della maggioranza di un rinvio di 60 giorni dell’esame della pdl, presentata dalle opposizioni, sulle disposizioni per l’istituzione del salario minimo.
E questa non è una notizia, ma la semplice cronaca politica di giornata. Il governo ha giocato la propria carta (già dichiarata); le opposizioni a colpi di interventi in Aula e di note infuocate, cercano di provare a spostare “il consenso” dalla loro parte. Perchè il tema salario minimo non è solo oggetto di disputa politica e di dibattito parlamentare, ma è anche questione calda che riguarda il Paese. Lo sanno bene i partiti che, unitamente e convintamente, si sono alleati su questa battaglia. Eccezion fatta per Italia Viva di Matteo Renzi.
E allora? Cosa accade ora? Cosa hanno intenzione di fare le opposizioni per non mollare la presa sul dossier e per cercare di dare fastidio alla maggioranza di governo? La mobilitazione di piazza, è e sarà la risposta al voto di oggi alla Camera dei deputati. “Il governo invece di affrontare il problema ha voluto rinviarlo, mentre su altre questioni come la tutela delle società energetiche, rinuncia a far pagare la tassa che aveva istituito l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi. Quindi con chi è in difficoltà leva o ritarda, con chi accumula grandi ricchezze invece decide di non intervenire”. Lo dice a Notizie.com il deputato di Avs Angelo Bonelli, intercettato poco prima di entrare in Aula alla Camera per il voto. Bonelli poi aggiunge ancora: “Questa adottata dal governo è una tattica dilatoria per evitare di insabbiare una discussione che interessa, e tanto, il nostro Paese. Non c’è la volontà di affrontare la materia, evidentemente non ritengono di voler prendere ad incarico il problema. Ne è una riprova che la maggioranza non sopprime la proposta di legge, ma prende tempo con una sospensiva. Voglio ricordare che il salario minimo interessa al 70% degli Italiani, quindi anche a coloro che hanno votato per il centrodestra…”.
Quando chiediamo ad Angelo Bonelli quale sia la strada ora che le opposizioni dovranno e vorranno percorrere per non rimanere aderenti alla battaglia, ecco come ci risponde il deputato di Avs: “Mobilitazione di piazza”. Si dovrà aspettare la fine di settembre? “Forse anche prima…secondo me”. Chiude la sua intervista con noi Bonelli, dello stesso parere sulla mobilitazione a breve termine è anche Riccardo Magi deputato di + Europa, che al telefono con Notizie.com ci dice: “Quello che è andato in scena oggi in aula è la mancanza di chiarezza del governo, che ha sbandato sul provvedimento perchè non sa cosa fare. Evidentemente la sospensiva è l’atto preferito di questo esecutivo, così come accaduto per il Mes. Non ci sono precedenti a mia memoria, di una maggioranza che faccia ricorso a questo strumento sulle questioni che sono più centrali per il Paese”.
Prosegue ancora Magi ai nostri microfoni: “Noi siamo convinti che il salario minimo sia urgente e utile da adottare e che sia una stampella alla contrattazione collettiva nazionale. Per tornare ancora alla strategia messa in atto del governo…Bhe, io in realtà ritengo che usare la sospensiva equivalga a non avere una strategia. Stando ai duri giusizi espressi da Meloni, Tajani, Musumeci sul salario minimo per legge, in realtà avrebbe dovuto seguirne una bocciatura. Invece siamo davanti alla toppa usata, per farsi un’idea nel frattempo. Perchè il governo sa che c’è un gradimento importante anche dentro il proprio elettorato, quindi sul salario minimo non sa come spiegare bene la propria posizione”.
Quindi, chiediamo anche a Magi, cosa fare ora davanti questo rinvio di 60 giorni? “Davanti a questo atto dilatorio di una maggioranza che rinuncia a fare la maggioranza, serve una mobilitazione dei cittadini. Due mesi passano rapidamente, ma la mobilitazione potrebbe esserci già nelle prossime settimane”.