14enne investito ed ucciso, arrivano delle importanti novità in merito alla posizione dell’uomo che si trovava alla guida della vettura che ha tolto la vita al ragazzo: gli ultimi aggiornamenti di questa tragica vicenda
Arrivano delle novità importanti in merito alla posizione di Davide Begalli, il 39enne operaio veronese che, la scorsa notte, ha investito ed ucciso un ragazzo di 14 anni. La vittima si chiamava Chris Obeng Abom. Quest’ultimo viene ricordato in città come un ragazzo per bene e con il sogno di diventare un calciatore. Un sogno che resterà chiuso nel cassetto per sempre. Il conducente dell’auto non si era fermato per prestare soccorso. Durante il primo interrogatorio ha ammesso di essere stato (in quel momento) sotto effetto di alcol, ma non si era reso assolutamente conto di aver investito il ragazzo.
Come riportato in precedenza, però, è arrivata la notizia che in molti attendevano: ovvero quella dell’arresto del 39enne. Per lui sono scattati i domiciliari. Le accuse nei confronti di Begalli sono inevitabilmente gravi visto che si parla di omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso. Ricordiamo che il ragazzo, come riportato dal medico, poteva essere salvato se fosse stato portato in ospedale subito. Ed invece il suo cuore ha smesso di battere la mattina dopo. La misura cautelare è stata chiesta proprio dal pubblico ministero, dopo che lo stesso aveva vagliato gli atti depositati dai carabinieri.
Sotto shock la famiglia, parenti ed amici del giovane che, sui social network, continuano a chiedere giusta per la drammatica morte di Chris. Nel frattempo, però, arrivano importanti aggiornamenti in merito a quella tragica sera in cui il corpo del giovane è stato balzato via per aria dall’auto a folle velocità. A riprendere la scena ci ha pensato una telecamera, non distanza dalla zona in cui si è verificato il tutto. Successivamente anche una seconda telecamere (un quarto d’ora dopo) ha ripreso la vettura.
Dalla stessa, infatti, si nota la rottura del fanale anteriore destro. Mentre un altro lettore ottico ha invece ripreso la vettura la mattina immediatamente successiva. La stessa auto che il pirata aveva utilizzato per recarsi tranquillamente a lavoro. Proprio nel posto in cui svolgeva il suo ruolo di operaio le forze dell’ordine gli hanno fatto visita e, successivamente, interrogato. Lo stesso dispositivo elettronico, poche ore prima dell’incidente, mostrava l’auto in perfette condizioni e senza alcun danno esterno.