Importante svolta nel caso che riguarda la piccola Kata scomparsa nel nulla, nelle ultime ore la notizia di un uomo che è stato arrestato. Novità anche per quanto riguarda la famiglia della piccola
Arrivano delle notizie a dir poco importanti direttamente da Firenze e che riguardano la vicenda della piccola Kata. Ovvero della bambina scomparsa nel nulla a Firenze il 10 giugno nei pressi dell’ex hotel “Astor” dove viveva insieme alla sua famiglia. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che lo zio della piccola sia finito in manette. Non è affatto finita qui visto che ci sono importanti novità che riguardano anche i genitori di lei. Infatti i carabinieri avrebbero perquisito anche loro.
La piccola Kata scomparsa a Firenze (Ansa Foto) Notizie.comUna indagine, in cui sono coinvolti, riguarda il presunto racket degli “affitti” nello stabile occupato da immigrati. A questo punto le forze dell’ordine non escludono assolutamente che la sparizione della piccola sia legata proprio in questo contesto e, soprattutto, a delle faide interne. Quindi perquisizioni ed arresti nel capoluogo toscano in merito all’inchiesta do un presunto racket per il controllo della stanze dell’ex albergo.
Nel frattempo continuano le perquisizioni ed arresti a Firenze. Oltre allo zio, infatti, sono altre tre le persone che sono finite in manette in merito a questa inchiesta su un presunto racket per il controllo delle stanze. Per quanto riguarda Kataleya Alvarez, per tutti Kata, non ci sono ancora notizie a riguardo. La bambina peruviana di 5 anni è sparita completamente nel nulla. A compiere questa operazione la squadra mobile con l’ausilio di reparti dei carabinieri.
I magistrati della procura di Firenze non hanno mai escluso, sin dal primo momento, che la sparizione della bambina sia dovuta alla vicenda del racket delle stanze. Anche perché pochi giorni prima che la piccola sparisse, precisamente il 28 maggio, un uomo di nazionalità ecuadoregna precipitò da una finestra di un immobile di via Marigliano. Poi si è scoperto che voleva fuggire da una aggressione.