Si faceva chiamare Putin e ammetteva di essere un cittadino russo. Queste ed altre 200 identità di un uomo che è stato fermato dalle forze dell’ordine
Quasi tre anni fa, precisamente a Pescara, si era presentato con il nome di Putin. Non solo: ha anche affermato di essere un cittadino russo. Peccato che, nel corso della sua vita, abbia sfoderato la bellezza di 200 identità. L’ultima volta che si è sentito parlare di lui è stata proprio meno di una settimana fa. Questa volta in un’altra regione e, di conseguenza, in un’altra città: a Monza dove ha rimediato un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale. Nel 2021 aveva dichiarato di essere, appunto, di cittadinanza russa. In una occasione era nato nel ’77. In un’altra nel ’72.
Non solo: era stato destinatario di un foglio di via obbligatorio. Lo stesso che era stato emesso dal questore di Pescara. A quanto pare aveva raccolto delle numerose violazioni del provvedimento con conseguente deferimento all’autorità giudiziaria, violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Non solamente in Italia, ma anche in altri Paesi europei dichiarava nomi differenti e nazionalità europee ed extracomunitarie. Cambiando, in più di una occasione, date di nascita oppure Paese (una volta Austria, un’altra Lussemburgo e così via). Quando la polizia lo fermava affermava di essere una persona apolide: cittadino tedesco, inglese, russo e molto altro.
Pochi giorni fa, precisamente il 1 agosto, era stato visto in una piazza di Monza da alcuni agenti mentre si trovava su un materassino. Un problema non da poco per i veicoli che non potevano circolare. I poliziotti si sono avvicinati per parlargli, ma alla loro vista si è alzato in piedi. Poi la reazione che ha spiazzato gli agenti: alla richiesta di fornire le proprie generalità, è rimasto immobile fissando il vuoto. Senza dare alcun cenno di risposta. Niente di niente.
Con sé non aveva addosso documenti. Le forze dell’ordine, in quel momento, non hanno potuto fare altro che portarlo in questura per identificarlo e per rintracciare i familiari. Solamente che, dalle verifiche, sono usciti soltanto i suoi alias. Alla fine degli accertamenti i suoi dati sono stati segnalati al servizio cooperazione internazionale per tentare di risalire alle esatte generalità. In questo caso, però, non c’è stato granché da fare. Allontanato, quindi, mister “200 identità”. Il suo nome (reale)? Resta ancora un mistero.