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Politica

Renzi e Calenda, amore ai titoli di coda. Si decide tutto dopo l’estate?

Published by
Luigia Luciani

Azione e Italia Viva, ma soprattutto Matteo Renzi e Carlo Calenda. ovvero storia di un amore tormentato ormai ai titoli di coda. Dopo la pausa estiva si deciderà se tenere o meno uniti i gruppi parlamentari, ma a temere è il leader di Azione che sarebbe a caccia di ingressi

Mercoledì  2 agosto, una persona molto vicina e molto dentro ad Italia Viva passeggia dalle parti di Montecitorio.

La rottura tra Calenda e Renzi è sempre più vicina – Notizie.com – © Ansa

Esce dai gruppi parlamentari e deve raggiungere presumibilmente l’aula della Camera. I cronisti sono sempre meno, colpa della rotazione da ferie estive. Perchè poi le notizie non vanno mai in vacanza e occorrerà essere sempre vigili attenti. Però, quei pochi che cercano disperatamente di afferrare una battuta mentre il caldo continua ad imperversare su Roma, provano a lanciare l’amo. “E’ vero che con Azione separerete i gruppi in Parlamento, Giachetti ha detto così…” Risposta: ” E’ vero che Giachetti vorrebbe, è una sua idea, una sua proposta…poi che la cosa la si cavalchi è altro conto”.  In realtà da mesi, ovvero da quando i rapporti tra Carlo Calenda e Matteo Renzi si sono logorati, non solo questa ipotesi viene ventilata, ma la sensazione è che i due partiti siano rimasti  assieme per mancanza di alternative.

Renzi e Calenda, amore ai titoli di coda. Si decide tutto dopo l’estate?

Renzi e Calenda ai titoli di coda

Insomma in attesa di una verifica o semplicemente che il fatto si compia, è evidente che l’aria in casa Terzo Polo sia a tratti irrespirabile. A quando la sentenza definitiva? Si dovrebbe/potrebbe attendere che trascorra la pausa estiva dei lavori parlamentari. “Se i gruppi tra Italia Viva e Azione verranno rotti?. Se c’è qualcuno che intende farlo ci convochi, ci indichi qual è la prospettiva politica e ne discuteremo. Mi aspetto se ne parli. Non penso che a Senato chiuso si possa fare molto”. Così il deputato di Italia Viva Luigi Marattin. Ad allontanare da sempre i due partiti, le incompatibilità caratteriale dei due leader, ed ora anche le questioni di merito politico. Carlo Calenda è stato tra i primi a volere la battaglia sul salario minimo insieme al resto delle opposizioni. Fatta eccezione appunta per Italia Viva.

E vogliamo ricordare la questione della richiesta di dimissioni della ministra Daniela Santanchè? Matteo Renzi invece dopo aver presentato in Senato un ddl a sua firma continua a spingere Governo e Azione sulla elezione diretta del premier è un punto fondamentale per chi crede nella difesa della democrazia in questo tempo di crisi, ed è anche una delle riforme che il Terzo Polo aveva proposto in campagna elettorale”. E proprio pe insistere e restare nel solco del suo modo di fare nella ultima e-news il leader di Italia Viva aveva scritto: “Credo che su questi temi sarebbe bello discutere senza inventare polemiche sul niente come purtroppo altri fanno: nella settimana in cui si doveva discutere di questo, o del Niger o della delega fiscale, ci siamo trovati ad affrontare un dibattito assurdo tra Capalbio e Forte dei Marmi. Da Parte mia – aveva proseguito per concludere – continuo a costruire e seminare con l’impegno che conoscete. E con una incredibile pazienza che non conoscevo nemmeno io”.

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Luigia Luciani