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Politica

Strage di Bologna, insorgono le opposizioni contro il capo della comunicazione della Regione Lazio. Leodori (Pd) a Notizie.com: “Chiediamo un passo indietro”

Published by
Luigia Luciani

“Noi chiediamo un passo indietro, perché chi è a capo della comunicazione della nostra Regione non dovrebbe contraddire verità stabilite dalle sentenze giudiziarie. Nel caso in cui De Angelis, invece, avesse conoscenze o prove diverse, sarebbe suo dovere condividerle con le autorità competenti.” Così a Notizie.com, Daniele Leodori (consigliere Regione Lazio Pd) dopo i post di Marcello de Angelis sulla strage di Bologna

14 ore fa, Marcello De Angelis, a capo della comunicazione della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca sulla sua pagina Facebook aggiungeva benzina sul fuoco delle polemiche e scriveva:

Strage di Bologna, immagini di repertorio. Foto Notizie.com

“Come ogni libero cittadino di questa Nazione, ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio. Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”.

Strage di Bologna, insorgono le opposizioni contro il capo della comunicazione della Regione Lazio. Leodori (Pd) a Notizie.com: “Chiediamo un passo indietro”

Strage di Bologna, le parole del segretario regionale Pd Daniele Leodori. Foto Notizie.com

Ma a cosa si riferisce De Angelis? Qual è stato il centro del suo “sfogo virtuale” divenuto in pochi attimi virale, e fulcro  del dibattito politico nel primo fine settimana di agosto? La strage di Bologna, evento drammatico, pagina tremenda della storia contemporanea italiana, della quale il 2 agosto scorso ricorreva il triste anniversario. Mattarella nel ricordarla parlò della indubbia matrice neofascista. Queste le parole di De Angelis nel primo post divenuto ormai “famigerato”.

Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi. Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario. Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”. E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono. Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi. Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere. A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita. Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi…”

Inevitabili, scontate e forse anche doverose le polemiche politiche successive al post. Compresa la richiesta di una presa di distanza da tali affermazioni da parte di chi guida la Regione Lazio. Richiesta arrivata dal Pd, per il quale abbiamo chiesto un commento in esclusiva al segretario regionale del partito e vicepresidente  del Consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori. Ecco cosa ha detto a Notizie.com: “Quello che ha scritto Marcello De Angelis sul suo profilo facebook è inaccettabile. Definire apostoli della menzogna chi riporta, con i fatti delle sentenze scritte nero su bianco, la verità sulla Strage di Bologna è semplicemente vergognoso. Un tentativo di riscrivere la storia che non possiamo accettare, soprattutto se non viene da un privato cittadino ma dal responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. Nessuno andrà sul rogo, eviterei anche paragoni forti e fuori contesto. Noi chiediamo un passo indietro, perché chi è a capo della comunicazione della nostra Regione non dovrebbe contraddire verità stabilite dalle sentenze giudiziarie. Nel caso in cui De Angelis, invece, avesse conoscenze o prove diverse, sarebbe suo dovere condividerle con le autorità competenti.”

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Luigia Luciani