Ucraina, possibile svolta nel conflitto: potrebbe avanzare, sempre di più, la richiesta del presidente turco Erdogan nei confronti dell’omologo russo Putin
Il conflitto in Ucraina è arrivato al giorno numero 530. Nel cuore della notte (ed anche nelle ultime ore) ci sono stati una serie di bombardamenti in alcune regioni del Paese che hanno provocato non pochi danni ed anche vittime. Una situazione molto difficile. Mentre l’Unione Europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti D’America non indietreggiano di un passo il loro pensiero in merito alla guerra, dalla Russia arriva una importante proposta che è stata avanzata nei confronti di Vladimir Putin. Il tutto, però, vede come protagonista un altro personaggio politico importante e forte come Recep Tayyip Erdogan.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa “Ria Novosti” pare che sia pronto a chiedere, al suo omologo russo, un “cessate il fuoco anticipato“. Una richiesta che potrebbe avvenire nel corso della ripresa dei colloqui di pace sul conflitto in Ucraina. L’obiettivo, quindi, è quello di trovare un accordo e porre fine a questa guerra. Non si tratterebbe affatto della prima volta che si verifica una cosa del genere, ma su questo (fanno sapere sempre fonti locali) che Erdogan crede fortemente che qualcosa possa cambiare. Un incontro, quello tra i due, che si dovrebbe tenere a breve.
Come riportato in precedenza la notizia è stata confermata da ‘Ria Novosti‘. Anche se, ad annunciarla, ci ha pensato una fonte dell’amministrazione di Ankara. Sempre la fonte ha fatto sapere che il numero uno turco è pronto ad offrire tutta la sua mediazione ed il suo pensiero: ovvero che in questo conflitto non ci saranno vincitori e neanche vinti nel processo di pace. Lo stesso Volodymyr Zelensky spera proprio in Erdogan che possa essere in grado di far cambiare idea a Putin in questa guerra.
Non è affatto un mistero che il turco sia considerato come l’unico leader mondiale che gode della fiducia sia dell’Ucraina ma soprattutto della Russia. In più di una occasione ha dichiarato di non essersi mai schierato né da una parte e né dall’altra, ma che avrebbe fatto di tutto per cercare di riportare la situazione alla “normalità”. Nel frattempo che avanza questa ipotesi, si continua a combattere nel Paese orientale: le forze russe avanzano passo dopo passo verso Bakhmut e Kiev.