Non tutta la coalizione di governo sembra essere entusiasta della tassa sugli extraprofitti annunciata dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Forza Italia, ad esempio, annuncia emendamenti al testo. Dubbi che sembrano però essere dissipati sul Corriere della Sera dal sottosegretario forzista Tullio Ferrante, che spiegato senza incertezza: “Non vedo spaccature”.
“Il Parlamento, che convertirà il decreto, ove riterrà o dovessero emergere criticità, potrà migliorare il testo”, ha spiegato il sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Subito dopo l’annuncio del provvedimento, i titoli delle banche sono crollati in Borsa. Si parla di una perdita di 9 miliardi di capitalizzazione, una vera bufera sui titoli degli istituti dopo la decisione annunciata dal Governo. Piazza Affari è stata così travolta della nuova tassa italiana sugli extra profitti delle banche. Tuttavia Ferrante su questo invita a non esasperare i toni.
“Le reazioni dei mercati sono tollerabili a fronte di una delle più grandi misure di equità sociale mai realizzate. Le opposizioni si riempiono solo la bocca”, ha affermato al Corsera. La scelta del governo, insomma, è indiscutibile e non c’è alcuna intenzione di fare marcia indietro, forti di un consenso elettorale e popolare che continua ad essere stabile e che permette ampia libertà decisionale.
“Il governo ha ritenuto eticamente necessario che il mondo bancario, che ha riscosso ingentissimi profitti, contribuisca ad alleviare le sofferenze sociali che attanagliano famiglie ed imprese”. Per Ferrante, insomma, in linea con la scelta della premier Meloni, quella sui profitti extra del settore bancario “è una sacrosanta opera di restituzione, più che di redistribuzione, di una parte degli enormi sacrifici economici richiesti ai cittadini”.
Per quanto riguarda i possibili rischi, ad esempio sull’Ipotesi che le banche alzino le commissioni trasferendo la tassazione chiesta dal governo sui clienti, Ferrante mette le mani avanti e spiega. “Il tavolo con banche, imprese e operatori, voluto dal governo per ridurre le commissioni bancarie, ha avuto esito positivo con un protocollo mirato al taglio dei costi e alla trasparenza”. Tuttavia, conclude, “il monitoraggio sarà incessante”.